Lettere bomba nel Viterbese, due accertate: si indaga per terrorismo

Pcco bomba
di Maria Letizia Riganelli
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Giovedì 12 Marzo 2020, 07:45

I pacchi esplosivi sono arrivati nella Tuscia. Due gli episodi accertati, uno andato a segno e l'altro sventato. E sarebbero del tutto simili a quelli che, appena qualche giorno fa, hanno scosso la Capitale. Stessa busta gialla formato A4, stessa targhetta e, con tutta probabilità, stesso ordigno artigianale pronto a esplodere appena la “missiva” viene aperta. 

Mercoledì sera una donna di 65 anni di Fabrica di Roma è rimasta ferita alla mano e a un braccio, dopo aver aperto il pacco che gli era stato recapitato a casa. L’esplosione è avvenuta alle 19.30, la moglie di un agente penitenziario in pensione ha aperto nella sua casa, in via della Mola, la busta gialla formato A4.

Gli inquirenti hanno subito escluso collegamenti con la professione del marito, mentre sono decisamente convinti del legame con le altre buste esplosive consegnate finora. Ieri mattina è stato rintracciato un altro pacco a Ronciglione. Fortunatamente è stato notato durante lo smistamento della posta e non ha creato danni.

La busta è stata fatta brillare dagli artificieri e i frammenti sono stati portati al Ris per i rilievi del caso. Non era un pacco bomba quello segnalato a Tarquinia, i carabinieri subito accorsi dopo gli accertamenti hanno archiviato il caso come falso allarme.

Tutte le buste esplosive arriverebbe dal centro di smistamento di Fiumicino. Sui casi viterbesi stanno indagando i carabinieri che coordinati dalla Procura hanno iniziato a monitorare, controllare e fare accertamenti in tutti gli uffici postali della Tuscia. I magistrati viterbesi hanno aperto un’inchiesta e subito inoltrato a Roma, per competenza, l’informativa di reato.

Gli inquirenti infatti avrebbero pochi dubbi sul fatto che la mano che sta colpendo sia la stessa per tutti i pacchi esplosivi, finora 9, arrivati tra la provincia romana e quella viterbese. La procura di Roma, nei giorni scorsi, ha aperto un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di attentato con finalità di terrorismo e lesioni. Resta da capire chi c’è dietro a tutto questo. Finora non è arrivata alcuna rivendicazione. 

Gli inquirenti sospettano che ci siano altri pacchi in giro, per questo hanno allertato Poste italiane a vigilare il più possibile.

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