Legambiente contro i noccioleti:«Rischio per il lago di Bolsena e il territorio»

Legambiente contro i noccioleti:«Rischio per il lago di Bolsena e il territorio»
di Ugo Baldi
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Martedì 30 Luglio 2019, 12:52
«Siamo al fianco delle amministrazioni contro la monocoltura da noccioleti che con pesticidi e fitofarmaci metterebbe a gravissimo rischio ambientale il lago di Bolsena. Combatteremo questa battaglia, su tutti i fronti, contro le aziende che ne promuovono la spregiudicata diffusione e con tutte le azioni legali possibili». Questo il messaggio di Legambiente Lazio. 
Presentati a Montefiascone inoltre i risultati del monitoraggio microbiologico, dai quali emerge un miglioramento in depurazione dei reflui che arrivano al lago. No alle monoculture intensive dei noccioleti è stato il concetto chiave del convegno “Monocolture agricole e noccioleti, rischi ambientali e metodi di tutela del lago di Bolsena”, tenutosi  presso l’Enoteca provinciale Tuscia, al termine del quale sono stati presentati anche i dati del monitoraggio microbiologico dei laghi di Bolsena e di Vico. 
La campagna di Legambiente è realizzata in collaborazione con il Conou (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont. Da 14 anni la Goletta dei Laghi rileva le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi. L’obiettivo dell’incontro è quello di mettere al centro lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile per il territorio, arrestando l’insensata riconversione delle tradizionali colture agricole in una monocultura che richiede un massiccio utilizzo di fitofarmaci e pesticidi chimici.
«Siamo al fianco delle amministrazioni contro la monocoltura da noccioleti, che con pesticidi e fitofarmaci metterebbe a gravissimo rischio ambientale anche il Lago di Bolsena, una delle perle più straordinarie del nostro paese - dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - e vogliamo fare fronte comune con tutti quelli stanno combattendo questa battaglia, contro le aziende che ne promuovono la spregiudicata diffusione, negli enti preposti e fino a tutte le azioni legali possibili».
«Abbiamo trovato una situazione migliorata dal lato della depurazione - prosegue Scacchi - risultato che chiaramente proviene da azioni di contrasto alle fogne non depurate messe in campo dai Comuni; laddove insistono le criticità che ancora segnaliamo siamo sicuri che gli amministratori potranno continuare a lavorare per regimentare al meglio i flussi idrici, ma tutto ciò non può essere posto in discussione dalla diffusione della chimica nell’agricoltura. Abbiamo ascoltato produttori da sempre biologici che si sono ritrovati glifosate nei propri terreni, e aziende bio che subiscono l’irrorazione dei fitofarmaci: tutto ciò non può essere più consentito, perché i pesticidi sono inutili, dannosi e mettono a rischio la vita delle persone».
 
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