«No anzi - dice Farris - visto che una delle mie figlie studia in Scozia: venerdì sera sono riuscito, dopo due giorni di viaggio, a farla rientrare in Italia: non è stato semplice ma finalmente siamo tutti in casa insieme.
Insieme per affrontare meglio una periodo che difficilmente ci dimenticheremo».
Farris: dal sogno scudetto all'incubo Coronavirus: come sta vivendo questo momento?
«Più o meno come tutti credo: sono preoccupato e non posso nasconderlo. Cerco di informarmi il più possibile e seguo alla lettera le indicazioni che ci sono state fornite in queste settimane. Bisogna stare a casa e limitare assolutamente gli spostamenti: l'Italia è una grande nazione e sono sicuro che ne usciremo più forti di prima».
Lei è nato a Milano e i suoi genitori vivono nel capoluogo lombardo: come stanno?
«Fortunatamente bene. Mi raccontano di una situazione assurda e difficile da capire per chi non la sta vivendo in prima persona. Anche loro stanno osservando alla lettera tutte le indicazioni: spero di abbracciarli presto».
E pensare che appena tre settimane fa giocavate in un Olimpico pieno.
«In questi giorni molti amici mi stanno mandando clip e video della nostra bellissima cavalcata: un pizzico di dispiacere per lo stop improvviso c'è, ma ora bisogna pensare soltanto ad uscire da questa situazione difficilissima».
Il calcio può attendere dunque.
«Assolutamente. Sento parlare di allenamenti, partite: certo tutti vogliamo tornare in campo il prima possibile ma bisogna farlo in totale sicurezza e seguendo le indicazioni che ci vengono fornite quasi in tempo reale».
Come state seguendo in questi giorni i vostri calciatori?
«Ci sentiamo telefonicamente quasi tutti i giorni. La vita di spogliatoio manca a tutti, ma i ragazzi si stanno comportando benissimo. Abbiamo tutti atleti seri che stanno seguendo alla lettera le nostre indicazioni».
E le giornate di Farris come scorrono.
«Nei primi giorni ho staccato un po' visto che la testa era da un'altra parte. Con Inzaghi e tutto lo staff ci aggiorniamo costantemente: sto rivedendo diverse partite: si può sempre migliorare».
Come se lo immagina il ritorno in campo.
«Quando si potrà tornare a giocare sarà bellissimo. Credo che giocare a giugno e luglio non sarà un problema per nessuno: è talmente tanta la voglia di uscire da questo incubo che scenderemmo in campo anche a Ferragosto».
E poi c'è quello scudetto lì a portata di mano.
«Diciamo che alla ripartenza del campionato sarà come quando entra la Safety car, in Formula 1: noi saremo la seconda macchina dietro alla capolista Juventus. Ripartiremo forte per continuare a sognare».
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