Lavori contro le barriere architettoniche fermi. «Così io malata di sclerosi multipla mi ritrovo a vivere in un cantiere»

Lavori contro le barriere architettoniche fermi. «Così io malata di sclerosi multipla mi ritrovo a vivere in un cantiere»
di Simone Lupino
3 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Novembre 2022, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 22:15

I lavori che prevedevano anche l'abbattimento delle barriere architettoniche si sono fermati quasi subito. Così una donna malata di sclerosi multipla si ritrova a vivere da più di un anno in un cantiere tra calcinacci, montagne di terra e pezzi di polistirolo che volano ovunque. Accade a Viterbo, in un palazzo che si presenta oggi circondato da una gigantesca impalcatura. Stella, 52 anni, su una sedia a rotelle, abita al primo piano dell’immobile.
“Gli operai sono arrivati, hanno montato i ponteggi e poi non si sono più visti - racconta la donna -. Sembrava di recente che il cantiere potesse ripartire. Ma ancora niente. Non so quale sia il problema. Non mi interessa. Chiedo solo che venga realizzato il prima possibile l’ascensore che mi serve per essere indipendente. Magari per Natale. O in alternativa sapere dagli enti competenti se si possono trovare altre soluzioni al mio problema”. Oggi per salire le scale Stella si aggrappa ai due corrimano e poi si spinge in su con tutta la forza che ha in corpo. Quando arriva finalmente a casa è stremata. Ammette di non farcela più. “Purtroppo essendo la mia una malattia degenerativa, più passa il tempo e più andrà peggio. Io faccio finta di niente, ma dentro di me so tutto”. “Mia figlia sta peggiorando a vista d’occhio, abbiamo bisogno di un ascensore in maniera urgente”, conferma la madre, 74 anni, che convive con Stella.
Un cantiere superbonus. Lo scopo dei lavori nel palazzo riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche, più l’efficientamento energetico. Un intervento che finora ha prodotto il risultato opposto: gli ostacoli invece che diminuire si sono moltiplicati: “Qui fuori adesso è pericolosissimo – prosegue Stella -. Uscendo la mattina rischio di cappottare perché a terra è pieno di ghiaia che si attacca alle ruote. La carrozzina slitta e sbanda in continuazione". La presenza perdurante del cantiere ha stravolto la vita della 52enne: “L’altro giorno che pioveva mi sono bagnata dalla testa ai piedi perché per andare a prendere il pullmino che mi porta al lavoro sono costretta a fare tutto il giro del palazzo. Prima senza impalcatura il pullmino invece arrivava fin sotto al portone”. Le basse temperature, come quelle alte, hanno effetti diretti sul suo fisico: “Con il freddo mi si irrigidiscono tutti gli arti, soprattutto le gambe, non posso stare sotto l’acqua”.
Stella ha chiesto aiuto alla Cisl di Viterbo, sindacato che a breve inaugurerà uno sportello per i disabili. “La situazione appare un po’ ingarbugliata e potrebbe toccare più competenze – spiega Fabio Barzellotti - ma a noi interessa solo trovare una soluzione per la signora Stella”.

L’immobile è una palazzina di 12 appartamenti. Quello in cui vive Stella è uno di tre alloggi Ater, gli altri invece appartengono a privati. “Chiederemo un incontro con Ater e Comune, ciascuno per le rispettive competenze. Con loro vorremmo metterci intorno a un tavolo e ragionare insieme. Bisogna capire quante possibilità ci sono che i lavori finiscano a breve. In alternativa l’Ater può offrire un cambio alloggio? La famiglia sarebbe disponibile. Dal canto suo, invece, il Comune, potrebbe intervenire con l’installazione di un montascale o mettendo a disposizione una delle sue case popolari? Bisogna intervenire subito perché Stella sta peggiorando. I Servizi sociali possono farsene carico? Da parte nostra massima collaborazione, sicuri di trovare un riscontro”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA