In particolare, gli ispettori hanno controllato una decina tra ristoranti, pizzerie e qualche bar nei due paesi a cuscinetto tra le province di Viterbo e Roma. Controlli che sono stati effettuati di giorno ma anche in orari serali e notturni, individuando più di una decina di dipendenti non in regola. Lavoratori che stavano svolgendo sia servizi di sala che attività in cucina. Un lavoro che ha richiesto molta pazienza e attenzione: da quanto è trapelato gli ispettori del lavoro, insieme ai carabinieri, hanno chiesto la sospensione per tre attività nel centro storico di Calcata. Ma non è da escludere che il numero cresca.
Il provvedimento di sospensione prevede la chiusura dell'esercizio qualora venga constatata la presenza di una percentuale di lavoratori in nero, pari o superiore al 20% di quelli presenti complessivamente. In uno dei casi riscontrati sembra che la misura fosse vicina al 100%. Il provvedimento, una volta emesso, può essere revocato all'esercente solo dopo il pagamento di una sanzione (che complessivamente ammonta a 2.000 euro) e la regolarizzazione del personale in nero.
L'iniziativa è finalizzata a garantire il rispetto delle leggi in ambito lavorativo, anche in considerazione che la normativa attuale consente di venire incontro alle esigenze delle imprese attraverso l'utilizzo di forme contrattuali flessibili.
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