La politica non dà soluzioni ai problemi: polizia locale spaccata

La politica non dà soluzioni ai problemi: polizia locale spaccata
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 18:52
Non conciliano. La polizia locale è spaccata a metà, con i problemi della politica (in casa Lega) che si ripercuotono ed entrano negli uffici di via Monte Cervino. In 27 su 52 unità del corpo dei vigili hanno firmato una lettera contro le posizioni espresse dalla Uil, appoggiando di fatto l'assessore Claudia Nunzi. La cui delega, oltre a quella sul Bullicame, è ancora oggetto di una lettera del prefetto Giovanni Bruno.

Il punto: l'assessore ha portato il proprio ufficio nella sede del corpo, nella cui segreteria i suoi fedelissimi si riuniscono spesso. Cosa che non va giù a molti. Nei giorni scorsi la Uil-Fpl aveva annunciato la rivolta delle palette per via di una nuova disposizione: la polizia locale dovrà rilevare gli incidenti stradali sull'intero territorio comunale, h24. Parlando poi di «problemi, clima di incertezza e paura». Problemi che tra l'altro non nasconde neanche il sindaco, tanto da annunciare a breve la convocazione di sindacati e assessore.

Al sindacato hanno risposto in 27. «Non abbiamo mai avvertito il clima di incertezza e paura dicono - e i problemi non sono certo emersi con la nuova amministrazione». La rilevazione degli incidenti? «C'è perplessità, ma è un atto legittimo che dovrà essere oggetto di confronto tra prefetto, sindaco, assessore e dirigente, a cui il personale rinnova la propria stima e fiducia. Auspichiamo che sia l'assessore Nunzi che il nuovo dirigente Vinciotti continuino a garantire la loro presenza costante e il loro impegno per migliorare una situazione disastrosa, che si protrae da anni». Senza tanti confronti, l'ordine di servizio del comandante sugli incidenti c'è già ed è operativo.

Sul tema interviene anche Marcello Guadagno (Confsal Fl). «Una rivendicazione sindacale sull'organizzazione del lavoro spiega - è più che legittima. Che poi ci siano due fazioni lo dico da tempo». L'invito ai colleghi, neanche troppo velato: «I dipendenti facciano i dipendenti, la politica lasciamola chi è stato eletto. E le riunioni si facciano nelle sedi istituzionali. Invece qui ci si schiera un anno a favore dell'uno, un anno a favore dell'altro e si rivedono le truppe cammellate. E la città è nel caos». Intanto «i problemi che c'erano a luglio scorso ci sono anche oggi. Anzi conclude Guadagno - sono di più perché noi siamo di meno». Però l'importante è schierarsi pro o contro.
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