La maggioranza di Arena balla sulla tassa di soggiorno

Il capogruppo di Fdi, Paolo Bianchini
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Domenica 13 Gennaio 2019, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 16:37
«C'è un errore di fondo: la proposta del museo 3D della Macchina di Santa Rosa è di Giulio Marini». Però è stata presentata da FdI. «Per noi è tra le cose da fare, ma è una sua iniziativa, non nostra». E' la risposta del capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Paolo Bianchini, all'assessore di FondAzione, Alessia Mancini, che sulla destinazione dei fondi dell'imposta di soggiorno promette battaglia.

«Non è scontato che si faccia: ci sarà da combattere»: Mancini ha esternato così il malcontento sull'uscita di FdI la scorsa settimana. Mal di pancia emerso anche giovedì in aula, dove l'assessore non c'era e il suo capogruppo Gianmaria Santucci al momento di discutere dell'argomento se n'è andato. Bianchini porge il ramoscello d'ulivo.

«Dobbiamo convocare un tavolo con albergatori, commercianti, case vacanza e b&b dice - e decidere sulla destinazione dei fondi. Si potrebbero investire su un progetto importante, per i turisti ma che resti alla città. Certo poi va tutto condiviso in maggioranza». Il museo 3D della Macchina ha questi requisiti. «Infatti è una delle cose che potrebbe funzionare. Prendiamo Matera: tra le attrazioni principali c'è Casa Noha, un percorso multimediale sui sassi, da dove partono a dove sono arrivati oggi. E' un pezzo di storia utile a turisti e abitanti. Potremmo fare una cosa analoga anche per i viterbesi», osserva Bianchini.

Ma FondAzione promette battaglia. «Il progetto è bellissimo continua il capogruppo - non è un banale proiettore che manda un video sul muro. E si fa pagare un biglietto: in altri posti si paga tutto ovunque». Rischia però di diventare un caso politico. «Non credo. E' tra le cose da fare, poi magari in maggioranza si punterà su altro. Non si fa a braccio di ferro, deve essere tutto frutto di un confronto, se no non si va avanti ma indietro».

Bianchini vede altre priorità: «Viterbo, se vuole diventare città turistica, deve uscire dalle mura e iniziare a ragionare. E no alla destinazione dei fondi dell'imposta sui bagni pubblici: nell'appalto di igiene urbana ci sono 150mila euro l'anno per la manutenzione, vanno tolti da lì e destinati ai lavori pubblici».
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