La crisi Smavit (ma non solo), in campo comune e sindacati: «Licenziamenti da respingere»

La crisi Smavit (ma non solo), in campo comune e sindacati: «Licenziamenti da respingere»
di Carlo Maria Ponzi
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Sabato 14 Luglio 2018, 12:40

«Non lasciamo soli i lavoratori, le famiglie e anche l'azienda». L'appello è gridato dal sindaco di Vitorchiano, Ruggero Grassotti (foto), che interviene sugli annunciati licenziamenti (25 lavoratori su un totale di 44 addetti) per i quali la Smavit ha attivato la relativa procedura il 3 luglio scorso. Motivo? La storica azienda produttrice di vasche e piatti doccia in acciaio porcellanato chiama in causa il mancato raggiungimento del piano di risanamento, una riduzione costante del fatturato, l'impossibilità di ottenere risultati commerciali immediati.

«Ma ora sottolinea il primo cittadino del piccolo centro - 25 famiglie entrano nel tunnel dell'incertezza e dell'incubo della mancanza di un reddito - dichiara Grassotti - avvicinandosi così per loro lo spettro della povertà economica». Da qui la necessità che tutti i soggetti sindacali, le associazioni di categoria, le forze politiche nel loro insieme e politici «giochino un ruolo in questa partita che rappresenta una grave emergenza». Il fronte sindacale è subito entrato in campo con specifiche iniziative unitarie di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil. Al momento la trattativa è ferma al palo.

«Abbiamo detto no ai licenziamenti spiega Giuseppe Casafina, responsabile Fiom-Cgil e invitato l'azienda a ritirarli. Dopo un anno di cassa integrazione straordinaria i lavoratori non possono pagare per colpe che non hanno». Sia Grassotti che Casafina sono accomunati dalla stessa analisi: «La rapida e preoccupante deindustrializzazione» che sta colpendo tante aree della provincia. Oltre alla crisi Smavit, il sindaco di Vitorchiano richiama l'attenzione anche sulle vertenze aperte sul territorio provinciale, come la Unopiù. Entrambi rivelano che «in questa battaglia a difesa del lavoro e dei lavoratori ci aspettiamo una presa di posizione della classe politica eletta nel nostro territorio. Per questo è più che necessario riaprire il ragionamento sulle aree di crisi complesse, per l'estensione degli ammortizzatori e del sostegno sociale».
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