La centrale a biogas? Il Comune prende tempo: «Valutare prima aspetti sanitari e ambientali»

Il consiglio comunale di giovedì scorso
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Venerdì 5 Luglio 2019, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 17:02
Si cercano i cavilli per evitare la realizzazione dell'impianto a biogas a Grotte Santo Stefano. Il tema, nato nel 2015, è stato al centro del consiglio straordinario aperto ieri, alla presenza del prefetto Giovanni Bruno. E si è chiuso con l'impegno del sindaco Giovanni Arena: «Chiederò la valutazione di impatto ambientale».

Si parte da un presupposto, per bocca dell'ingegner Maurizio Stella del Comune: «Il Comune non ha potere, è tutto deciso a livello legislativo. Poi ognuno farà le proprie valutazioni». Secondo Chiara Frontini (Viterbo 2020) «l'impianto ha un impatto innegabile, dal punto di vista paesaggistico e ambientale e anche per le attività». Vuole realizzarlo la Cosmo Energy, che punta subito a una correzione, ovvero «il termine biogas: presuppone una combustione che non c'è spiega Gabriele Romagnoli quindi parliamo di biometano». Non ci sarebbe neanche il rifiuto da trattare, ma «solo sottoprodotti agricoli: l'impianto recupera, non tratta».

In aula anche il comitato tutela ambiente di Grotte, che parla con Stefania Buso: «Quanti mezzi dovranno esserci in entrata e uscita? C'è un mix di fattori che genera degrado nel territorio. E in altre situazioni ci sono stati incidenti: rischi che da parte nostra non sono accettabili. L'impianto sorge poi a 350 metri dalla prima casa e a 1.250 metri dalla scuola». Giacomo Barelli (Viva Vt) mette in guardia su quello che è «un grande business, perché fino all'aprile 2019 c'erano gli incentivi. In un contesto sociale come il nostro, situazioni come questa, non parlo della ditta, vanno prese con le pinze. Nelle Marche ad esempio ci sono una serie di indagini».

Alla fine Arena rassicura: «Mi muoverò dal punto di vista sanitario, da salvaguardare, e ambientale. Dovremo individuare i vincoli su viabilità e inquinamento e faremo richiesta per la Via».
 
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