L'occhio dell'Anac sul bando rifiuti? «Una garanzia contro illegalità e contenziosi»

L'occhio dell'Anac sul bando rifiuti? «Una garanzia contro illegalità e contenziosi»
di Massimo Chiaravalli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Febbraio 2022, 06:50

L’Anac e il suo controllo sull’appalto rifiuti prossimo venturo? «Una garanzia contro il rischio di illegalità, errori o possibili contenziosi». Giacomo Barelli aveva presentato la mozione poi approvata all’unanimità dal consiglio, da cui poi l’ex sindaco Giovanni Arena per chiedere il protocollo di vigilanza collaborativa sul bando in via di definizione. Ma secondo l’ex capogruppo del Pd, Alvaro Ricci, se l’amministrazione fosse stata più celere si sarebbe potuto ottenere anche sull’appalto ponte in corso.

A dare la notizia è stato il commissario prefettizio, Antonella Scolamiero. Barelli, oggi in Azione, aveva avanzato all’aula la proposta quando c’era ancora Viva Viterbo. Il risultato è arrivato ora «è l’ennesima dimostrazione – dice - che la buona politica non è di destra, né di sinistra. Questo garantisce trasparenza, legalità e competenza nello svolgimento della gara, a vantaggio dei cittadini, ma anche del prossimo sindaco, che avrà un appalto con tutte le caratteristiche di trasparenza».

Questi i vantaggi dell’operazione. «La collaborazione tra Anac e Comune farà venir meno probabilmente anche eventuali ricorsi. A livello pratico, con il protocollo di vigilanza collaborativa l’autorità – continua Barelli - concorre insieme agli uffici a gestire la procedura, cercando di evitare infiltrazioni o di fare errori In una amministrazione la cui giunta si è caratterizzata per grande incapacità e incompetenza, il consiglio comunale ha fatto la propria parte con questa proposta a mia firma».

Si tratta infatti «dell’appalto più importante del Comune. Normalmente si invoca il controllo dell’Anac dopo, quando si presenta un problema, qui il procedimento aiuta a prevenire fenomeni corruttivi. E’ una buona pratica amministrativa».

Soddisfazione anche da parte di Ricci, per il quale però il bicchiere avrebbe potuto essere ancora più pieno: «La nostra sollecitazione – spiega - doveva aver già sortito effetti con l’appalto ponte, le condizioni c’erano. Ci si è mossi con ritardo, avremmo potuto averlo già ora». Invece secondo il dem «i ritardi della politica hanno portato a proroghe e al prolungamento dell’appalto ponte: si va avanti così ormai da tre anni e mezzo. L’amministrazione Arena è entrata con un appalto scaduto e non ha portato a compimento il nuovo. E le linee guida non le approviamo per niente: non portano miglioramenti, noi avremmo voluto passi in avanti in termini di differenziata, tecnologia e costi della tariffa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA