L'intervista/«Apro Saporino, lascio tutto e vado a vivere in Finlandia» e trova lavoro e amore

Francesca Frattucci
di Regina Villa
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Martedì 11 Febbraio 2020, 20:34 - Ultimo aggiornamento: 20:44
Non tutte le strade portano a Roma. Quella di Francesca Frattucci interseca Celleno e poi si dirige direttamente in Finlandia dove ha trovato lavoro, amore e tanto altro ancora.

Cominciamo dall’amore Francesca.
«Quello è arrivato dopo che ho rincontrato un ragazzo che avevo conosciuto in pub due settimane prima. L’ho rivisto di nuovo per caso per strada: ci siamo salutati ma eravamo entrambi di corsa. Però non riuscivo a non pensare a lui fino a che non gli ho scritto un messaggio, chiedendogli di uscire».

Prima di conoscere Vili, avevi mai pensato alla Finlandia come possibile casa?
«Il pensiero di venire qui è iniziato per passione della musica heavy metal finlandese. Poi, leggendo informazioni su questo Paese me ne sono innamorata sempre di più: il sistema scolastico e quello sanitario, gli aiuti del governo a famiglie, studenti e anche ai disoccupati funzionano perfettamente. Inoltre, ci sono una natura incontaminata, inverni nevosi. Immagini che mi hanno così affascinata da non poter smettere di pensare a che posto meraviglioso sarebbe potuto essere. Quindi, sono partita per rincorrere il mio sogno che si è sviluppato durante i miei studi: volevo vivere in Finlandia, avere un fidanzato finlandese e magari, un giorno, aprire una mia attività. Così ho provato: dopo un mese passato qui, ho trovato un lavoro e sono potuta rimanere».
 
 


E Vili quando arriva nella tua vita?
«La prima volta che sono arrivata in Finlandia era il 2 aprile 2014. Lui l’ho conosciuto circa tre mesi dopo. Il mio primo concerto qui è stato con lui: siamo andati a vedere Lordi».

E “Saporino italiano” cos’è, come nasce?
«Ho deciso di investire in questa attività perché negozi di specialità italiane, dove trovare ingredienti per cucinare al 100% made in Italy, mancano. Puoi trovare sempre ristoranti italiani ma a tante persone piacerebbe anche imparare cose nuove, utilizzare cibi e ingredienti che non si usano nella tradizione culinaria del posto».

Il giorno in cui ti sei detta: “Ci provo”?
«Quando, tornata in Italia, sono andata a fare spese e ho trovato un negozio carinissimo nel cuore di Viterbo, specializzato in tartufi. Qui in Finlandia i tartufi non sono molto conosciuti né tantomeno usati, quindi pensavo di poterli importare per espandere questa cultura all’estero. Inoltre, ho pensato ai tanti italiani che vivono qui e che vorrebbero cucinarsi piatti italiani ma non hanno gli ingredienti. Infine, per i finlandesi la nostra è una cucina esotica e rinomata. Quindi, perché non aprire un negozio con cui poter portare un pezzetto di Italia in Finlandia? L’ho fatto per gli italiani che sentono la mancanza di casa e per tutti gli altri che vogliono cimentarsi nella cucina made in Italy».

Ma da bambina cosa sognavi di essere da grande?
«Volevo fare la pittrice».
E invece quando ai tuoi hai detto che saresti partita per aprire un’attività in Finlandia?
«I miei familiari e amici all’inizio sono rimasti a stupefatti perché avevo già un lavoro. Avrei lasciato una certezza per un progetto molto rischioso. Ma poi, andando avanti, sono stati molto contenti e fieri di me».

Cosa vendi nel tuo negozio?
«Di tutto un po’: pasta, salse, confetture, olio, aceto balsamico, prodotti sottolio, tartufo, biscotti e cioccolatini. I prodotti arrivano da tutta l’Italia, compreso dall’Emilia Romagna, Calabria, Piemonte, Puglia».

La difficoltà più grande incontrata sinora?
«La lingua: tutte le pratiche burocratiche sono in finlandese. Fortunatamente il mio fidanzato mi ha aiutato molto in questo».

Hai appena aperto ma i clienti come hanno reagito?
«Sono molto felici di avere questo piccolo negozio di prodotti tipici italiani a portata di mano. Molte persone mi dicono spesso che una cosa così mancava in zona e che si inserisce bene nel contesto delle altre attività, tutte incentrate sulla qualità dei prodotti. Non a caso, la zona è chiamata “Herkkukatu” ossia “strada delle delicatezze”, intese come prelibatezze».

La più grande soddisfazione sinora?
«Sono molte, ad esempio i clienti che ritornano per prendere un caffè, dicendomi che è il migliore della zona. E, in generale, mi fa piacere che tutti siano entusiasti di “Saporino” e che mi abbiano dato un caloroso benvenuto».

Quanto coraggio serve a mollare tutto, una famiglia, gli amici e persino un lavoro, come hai fatto tu?
«Per trasferirsi all’estero e cambiare vita non ci vuole solo coraggio ma servono anche pianificazione e volontà. Di certo, la lingua può essere uno dei più grandi ostacoli ma se si è determinati si supera anche questo scoglio. Quello che dico sempre è: rincorri il tuo sogno e non fermarti mai. Se veramente vuoi realizzarlo, pianifica, impegnati e trova il coraggio per andare avanti anche nei momenti difficili perché nulla è impossibile».

Ti manca casa?
«Anche se qui si sta molto bene ogni tanto mi manca l’Italia e il mio paesello, Celleno. Sento nostalgia della mia famiglia e delle belle giornate passate al lago con gli amici».
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