«La Viterbese ha tutte le carte in regola per salvarsi, ne sono certo. Ma va fatta un’analisi più approfondita per capire perché, pur avendo una proprietà forte, si trova ormai da qualche stagione a lottare per non retrocedere». A dirlo è l’ex tecnico gialloblù Agenore Maurizi, che allenò la squadra due stagioni fa. «All’epoca in cui ero io in panchina - ricorda - c’era stato qualche problema a livello di direzione sportiva, però quella è anche una stagione che non fa testo perché eravamo in pieno Covid. Ricordo continui contrattempi su tutto, allenamenti annullati, orari cambiati all’ultimo momento, giocatori fuori. E comunque quell’anno la squadra si salvò a cinque giornate dalla fine dopo il successo in casa per 5-2 sulla Casertana. All’inizio di ogni stagione il presidente Romano, con cui ho tuttora un buon rapporto, assicura il budget per allestire una squadra competitiva eppure ogni anno la Viterbese si trova a lottare per non retrocedere. Da Viterbo sono passati elementi come Baschirotto e Adopo che adesso giocano in Serie A. La squadra che ha giocato la seconda parte della stagione scorsa poteva tranquillamente competere per i primi cinque posti. Anche quest’anno la Viterbese ha elementi come Marotta, Ricci, Megelaitis, Barillà, sicuramente me ne dimentico qualcuno, che per la serie C sono giocatori di grande valore eppure lotta ancora per non retrocedere».
Oggi Maurizi guida la Vis Artena in Serie D, «una scelta per stare più vicino alla mia famiglia» precisa.
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