"Le precipitazioni di questo inverno non sono sufficienti a scongiurare una stagione arida”. Crisi dei rubinetti? L’ultimo avvertimento arriva da Talete che fa il punto sullo stato delle falde e preannuncia tempi difficili per l’approvvigionamento idrico.
Dopo il Cemer, il Centro meteo per l’Etruria e Roma, che ha sottolineato la poca neve e le piogge concentrate in pochi giorni di questo inverno, è arrivata l’analisi dell’Osservatorio permanente sugli usi dell'acqua in seno all’Autorità distrettuale dell’Appennino centrale che ha fotografato il "generalizzato decremento, soprattutto per quel che riguarda le sorgenti principali (Piancastagnaio circa -60%)”, decretando il livello di severità idrica medio. E adesso la spa che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ato 1 completa il quadro.
Le piogge, innanzitutto. “Si è riscontrato un leggero aumento delle precipitazioni nei primi tre mesi di questo anno rispetto al 2022”, dice Talete. Ma non basta per tirare un sospiro di sollievo: “È utile ricordare tuttavia che lo scorso anno è stato particolarmente difficile, per cui si tratta di un aumento non rilevante in termini di inversione di tendenza”. Tant’è che anche per il 2023 la Regione Lazio – in linea con quanto fatto lo scorso anno - ha chiesto ai gestori del Servizio idrico l’individuazione di interventi emergenziali volti a mitigare il rischio di disservizi all’utente. “Sono attualmente in corso le interlocuzioni per giungere alla definizione degli stessi e alla loro approvazione”, sottolinea la società.
Gli scenari? “La gestione del problema siccità sarà in linea con lo scorso anno.
Talete sta anche lavorando sul fronte della moral suasion: “Ogni anno – è la precisazione - invitiamo i sindaci a emanare ordinanze antispreco. Con l’occasione, ricordiamo che l’uso irriguo, se non proveniente da pozzi privati, non è mai consentito. Dal mese di marzo di ogni anno, attiviamo anche una massiccia campagna social sulla necessità di utilizzare con raziocinio la risorsa idrica”. Al tempo stesso, la spa sta investendo su reti e captazione. “Stiamo continuando la campagna di ricerca delle perdite su tutti i comuni gestiti. Sono in itinere anche lavori di sostituzione di condotte obsolete per circa 13 chilometri in vari paesi nonché – conclude la società - di ricerca di nuove fonti di approvvigionamento supportate da finanziamenti regionali”.
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