Kit scuola, il bando del Comune è un flop: 12 domande per 33 contributi. Ma la povertà educativa cresce

Kit scuola, il bando del Comune è un flop: 12 domande per 33 contributi. Ma la povertà educativa cresce
di Simone Lupino
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 06:10

Invece di aiutare le famiglie viterbesi piegate dalla crisi economica, la maggior parte dei kit scuola per l’anno 2022/2023 resterà chiusa in qualche armadio di palazzo dei Priori. Arrivate al Comune solo 12 domande per 33 contributi disponibili. Un flop. La graduatoria approvata a dicembre dal dirigente del settore III (Pubblica istruzione) è stata pubblicata mercoledì sorso. Prevista l’assegnazione di buono per l’acquisto di materiale scolastico del valore di 75 euro da spendere presso una cartolibreria del capoluogo. Calcolando che alcuni genitori con la medesima domanda hanno richiesto il contributo per più figli e che alcune istanze sono state escluse perché prive di requisiti, alla fine saranno erogati solamente 9 buoni. Significa che 24 kit scuola andranno sprecati. Un danno doppio se si pensa ai possibili destinatari.

Il dato particolarmente basso delle richieste cozza in maniera macroscopica con quanto registrano infatti le associazioni di volontariato. Ossia, una domanda crescente di aiuti contro la povertà educativa, che va di pari passo con l‘impennata di famiglie che hanno bisogno di sostegno alimentare. Lo scorso settembre, come raccontato da Il Messaggero, l’Emporio solidale da solo ha consegnato 140 kit scuola tra le famiglie tesserate, un numero aumentato di tre volte in poco tempo.

E i kit non erano bastati a soddisfare tutte le richieste. Quella dell’Emporio inoltre non è l’unica azione sul territorio su questo fronte.

Prendendo per realistica la fotografia che viene dal mondo del volontariato, quanto meno per la presenza quotidiana sul campo delle associazioni, senza nulla togliere al lavoro degli uffici comunali, si può ritenere che qualcosa nel bando di palazzo dei Priori non ha funzionato. Ma non è una novità. Anche l’anno scorso era successa la stessa cosa: 19 domande per 33 contributi. Quindi si può dire che i richiedenti stanno addirittura diminuendo.

Poca pubblicizzazione dell’avviso? E’ una ipotesi. Ci sono famiglie che non avendo neanche accesso ad Internet hanno difficoltà a consultare i bandi che escono. Paletti troppo rigidi? Previsto come detto un buono di 75 euro, per ciascun figlio frequentante la prima classe della scuola primaria. Un filtro che esclude all’origine decine di studenti. Altra discriminante, i tempi: c’erano solo due settimane per fare domanda: da fine ottobre al 14 novembre. Tra i requisiti la residenza nel Comune di Viterbo e un Isee inferiore o uguale a 13mila euro. Balza agli occhi poi una contraddizione in termini. Il bando serve all’acquisto di materiale scolastico, ma l’assegnazione dei fondi avviene all’inizio del secondo quadrimestre. Come noto invece il grosso della spesa (astucci, penne, colori, quaderni, cartelle, libri) è richiesto per l’inizio delle lezioni, a settembre. Sicuramente ci saranno giustificazioni burocratiche, ma anticipare i tempi renderebbe la misura più efficace.

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