Jacopucci, dal ring alla tromba: «Sul palco teso come in combattimento»

Jacopucci, dal ring alla tromba: «Sul palco teso come in combattimento»
di Luca Telli
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Sabato 10 Dicembre 2022, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 21:12

Parla di musica e lo sguardo si accende. Mastica Haydn e Chopin come noccioline vicino a uno spritz. E poi, la magia della composizione «roba per chi sa toccare le note dell’anima» e l’emozione della prima volta sul palco «con la tensione che quasi mi bloccava le mani».

Mani, solide, spesse e callose terminali di un fisico a 50 anni tesissimo che oggi ora accarezzano, ora stressano i tasti di una tromba; le stesse che ieri Alessio Jacopucci ha usato per farsi conoscere in tutta Europa. Undici agosto 2010, a Tarquinia lido avevano lavorato tutta la notte per tirare su un ring su una lingua d’asfalto affacciata sul mare. Un altro Jacopucci, dopo Angelo e le lacrime di Bellaria, si gioca qualcosa di importante su un quadrato. Non è boxe, ma muay thai: una figlia inorgoglita dal tempo e dal cinema che della noble art ha la puzza di sudore e i segni incisi sul viso.

L A SFIDA
Jacopucci contro Khadda Redouani, vigilia infuocata: parole pesanti e mandibole serrate durante il faccia a faccia. Terzo round, Jacopucci stringe il pugno, si abbassa, colpisce e tutto finisce: una frustata al fegato che sentono oltre la quarta fila piega le ginocchia del campione francese tra tappi di bottiglie che saltano e vendite record di autan che il pubblico si spalma dal collo in giù per non trasformare la tribuna in un luna park per zanzare. Campione d’Europa a 38 anni e cerchio chiuso venticinque anni dopo il primo pugno in palestra. Il punto più alto senza l’acuto mondiale sfumato di un soffio.

Sfida, quella per la cintura iridata «lanciata e mai raccolta – commenta Jacopucci -, però so che queste sono le regole, questo è lo sport». 

«ALTRI STIMOLI»
La sensazione di una possibilità tradita. E poi ancora allenamenti e tempo speso in palestra per crescere nuovi ragazzi «per un periodo – continua – poi ho smesso, avevo bisogno di altri stimoli». Altri obiettivi, altre vette da scalare. Damasco arriva all’improvviso, una luce che riaccende l’altra passione che Jacopucci coltivava da bambino: la musica, sotto forma di un pianoforte prima e di una tromba poi. «Strano passaggio dalla muay thai? Se ci pensi non c’è tutta questa differenza, gli strumenti sono gli stessi: passione, cuore, mani e volontà. Si materializzano solo in maniera diversa».

OBIETTIVO DIPLOMA
E poi la fatica, inesorabile compagna di viaggio: «Adesso mi esercito quattro ore al giorno – aggiunge Alessio - e ormai lo faccio da sette anni». L’obiettivo, mentre è già nell’organico della banda ‘Giacomo Setaccioli’ di Tarquinia, è un diploma in conservatorio: «Studio con il maestro Luca Seccafieno, tra poco avrò il primo esame. Tensione? Abbastanza ma il ring in questo mi ha aiutato: ansia dietro alle spalle e avanti secondo dopo secondo».

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