Prima di lui, suo zio che è stato ed è una leggenda del calcio viterbese. Daniele Goletti, zio di Leonardo Bonucci ed ex portiere del Cagliari in serie A e della Viterbese tra le altre, sa bene quali emozioni può regalare un tempio del calcio come Wembley dove stasera, l’Italia del viterbese Bonucci, si giocherà la finale dell’Europeo contro i padroni di casa dell’Inghilterra. E proprio un’Inghilterra-Italia under 21, datato 24 marzo 2007, segnò l’inaugurazione di un Wembley completamente ristrutturato che, questa sera, si paleserà di fronte a Bonucci in una delle partite più importanti della carriera del calciatore nato e cresciuto a Pianoscarano.
Quella sfida, terminò 3-3 con una storica tripletta di Gianpaolo Pazzini: questa sera non ci potrà essere pareggio, ma Goletti e tutta Italia tiferanno per riportare la coppa che manca dal 68 a casa.
«In quel periodo ero il preparatore dei portieri della Nazionale femminile – racconta Goletti – i preparatori della prima squadra e dell’under 21 erano indisponibili così chiamarono me. Ricordo ancora le emozioni che ho vissuto dentro quello stadio: Wembley è un impianto che trasuda storia e ancora oggi ho impressa negli occhi la spettacolare cerimonia di inaugurazione dello stadio».
Tutto intorno allo stadio londinese profuma di storia: non solo calcio ma grandi concerti con la rinnovata struttura che oggi, ospiterà l’appuntamento più importante dalla sua recente nascita.
«Ancora ricordo i vecchi seggiolini in legno che avevano lasciato come ricordo storico – spiega l’ex numero uno – gli inglesi amano le tradizioni e stasera saranno parecchio rumorosi».
A seguire in tribuna Leonardo, ci saranno il fratello Riccardo e il papà Claudio, cugino carnale di Goletti.
«Leonardo ha una personalità incredibile e sarà uno dei giocatori più esperti in campo.
E allora il filo diretto lungo 14 anni questa sera può scrivere il capitolo finale. «Vedrò la partita al mare con mio nipote: di solito la prima mezz’ora non me la lascia guardare, ma staserà troverò una soluzione: non posso perdermi neanche un minuto di Leonardo a Wembley».