«Io e il lupo, la mia avventura nei boschi del Lago di Vico», l'incredibile storia del fotografo ronciglionese Enrico Barbini Video

«Io e il lupo, la mia avventura nei boschi del Lago di Vico», l'incredibile storia del fotografo ronciglionese Enrico Barbini Video
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Domenica 23 Gennaio 2022, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 10:31

Dalla parte del lupo. Sembra un controsenso per chi è vissuto stretto stretto alla favola di Cappuccetto rosso. Ma le cose non stanno propriamente così. L’avventura di Enrico Barbini (nella foto scattata da Luca Bracali) dimostra il contrario. Lui il lupo, anzi i lupi, li ha avvistati davvero. E’ un fotografo freelance di Ronciglione e si occupa soprattutto di reportage di viaggi ma anche di fotografia naturalistica. L’Artico, i deserti, i posti ai confini del mondo sono il suo pane, ma alla fine, probabilmente, il soggetto più interessante lo ha ripreso nei boschi a due passi da casa sua.
«Da alcuni anni -racconta- ho l’abitudine di fare frequenti trekking in solitaria tra i boschi del nostro territorio. E’ un modo piacevole e rilassante per mantenersi in forma e allenato anche in previsione dell’impegno fisico a volte necessario per realizzare le mie fotografie in ambienti ostili del pianeta come deserti o steppe artiche. Quando sono a casa approfitto dei boschi del circondario del Lago di Vico o altri nei dintorni, per le mie lunghissime passeggiate».


L'AMORE PER LA NATURA

Amando Natura e animali, col tempo alcune uscite tra faggete e quercete sono state finalizzate alla ricerca di tracce, luoghi e riscontri di vario tipo che potessero indicare il passaggio o la presenza di animali selvatici. 
«Mi è capitato più volte di incontrare (anche a pochi metri di distanza) volpi, cinghiali, istrici e perfino caprioli. Di questi ultimi ad esempio ignoravo la presenza nei nostri paraggi, ma ho avuto modo di vederli a distanza ravvicinata senza però l’opportunità di poterli documentare con mezzi audiovisivi. In particolare -continua ancoira Enrico- ho iniziato a cercare, quasi per gioco, le prove della presenza di un animale di cui da qualche tempo si vociferava essere nel territorio del lago di Vico, ma per quanto ne so, nessuno lo aveva assicurato ancora con certezza: il lupo. Lo scorso dicembre dopo aver individuato una zona che avesse le potenzialità idonee per tale presenza, grazie ad una telecamera a controllo remoto, sono riuscito a filmarne alcuni esemplari probabilmente sulle tracce di una delle loro prede preferite: i cinghiali». 

(Il lupo fotografato da Enrico Barbini con la sua telecanera in remoto)


IL PERCORSO

Va detto che il lupo è un animale che in una giornata può percorrere anche 60/70 chilometri e quindi si potrebbe pensare ad un passaggio occasionale. Nel filmato (che si può vedere sul Messaggero.it) però, si notano due esemplari (verosimilmente la coppia “alfa”) che marcano il territorio con l’urina e questo potrebbe essere un indicatore di stanzialità. 
«Mi risulta per certo -è ancora Enrico a parlare- che alcuni escrementi attribuibili quasi sicuramente ai lupi, sono stati rilevati molto vicini alla riva del lago di Vico, proprio pochi giorni prima della mia registrazione video e in una zona geograficamente compatibile (anche se più distante) a quella in cui ho effettuato il mio rilievo video.

Pertanto è plausibile affermare che anche nel circondario lacustre di Vico, abbiamo i lupi. Animali straordinari e affascinanti che potrebbero costituire il naturale regolatore alla eccessiva proliferazione dei cinghiali». Brigantini ha visitato il Polar Park di Bardu in Norvegia. Una vasta area che comprende collina e boschi, dove i lupi, per quanto abituati a possibili presenze umane, vivono comunque selvaggi procurandosi il cibo cacciando altri animali presenti in quell’ambiente. «Questo a riprova -chiosa il fotografo- che il lupo non è il temibile e aggressivo predatore pericoloso anche per l’uomo come il retaggio della favola di Cappuccetto rosso ancora ci induce a pensare. Al contrario è piuttosto elusivo nei confronti degli umani soprattutto se non abituato alla loro presenza. Probabilmente preferiscono muoversi nelle ore notturne. Tra l’altro i mesi di gennaio e febbraio sono quelli della loro stagione riproduttiva in cui la femmina dominante va in estro e questo rende il loro comportamento ancora più prudente.

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