Inflazione, i viterbesi tirano la cinghia sulla spesa alimentare: -7%. Confesercenti: «Natale sottotono»

Inflazione, i viterbesi tirano la cinghia sulla spesa alimentare: -7%. Confesercenti: «Natale sottotono»
di Simone Lupino
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Giovedì 22 Dicembre 2022, 06:35

L’inflazione sale e viterbesi tirano la cinghia. Anche a tavola. Secondo Confesercenti, nel 2022 la spesa per gli alimentari in provincia è diminuita del 7%. “Dato in linea con quello nazionale (-6,9%) e che la dice lunga sullo stato di salute delle nostre famiglie. Quando si torna a risparmiare sul mangiare vuol dire che le preoccupazioni ci sono”, spiega il presidente Vincenzo Peparello. “I rincari ci sono stati, ci sono e ci saranno. Ulteriormente”. Gli interventi messi in campo dal governo “a coprire una parte della bolletta e il credito d’imposta, sono benvenuti ma non risolvono”.

Natale risentirà del clima di incertezza: “Sarà un periodo sottotono, ce lo confermano i nostri imprenditori, dal punto di vista turistico e commerciale”. In media Confesercenti stima che quest’anno per i regali si spenderanno 197 euro, un budget di 39 euro in meno rispetto al 2021 (238 euro a persona). Mentre la spesa alimentare diminuisce, quella per i prodotti enogastronomici da mettere sotto l’albero ancora tiene, nonostante tutto. E’ al quinto posto nella top ten delle intenzioni di acquisto: 31% delle scelte.

“A Natale i viterbesi si rivolgono sempre alle eccellenze dei prodotti tipici locali, alla qualità”. Al primo posto l’abbigliamento (44%), seguito da libri (40), profumi (39), giocattoli al 38 per cento, “in netta risalita”. Poi moda (30), tecnologia (25), arredamento ed elettrodomestici (21).

Spopola l’e-commerce. Sceglie un regalo on line il 63% dei viterbesi, il 46% si rivolge alle grandi strutture, il 22 ai negozi di vicinato.

Commercianti in sofferenza: “Pandemia, conflitto in Ucraina, inflazione: sono stati due anni orribili”, dice sempre Peparello. “Più della metà delle attività chiude nei primi 5 anni di vita. A rischiare ora anche le aziende più strutturate”. Le più colpite dal caro energia “quelle del settore horeca”.

Turismo in crescita, ma la svolta non c'è: “Una città come Viterbo fa le presenze di un paesino della Toscana e dell’Umbria. Serve programmazione”. Quest’anno l’assenza del mercatino di Natale al Sacrario, è "un grosso problema". “Penalizza le visite del centro storico e le vendite, il 14 per cento si rivolge a queste strutture per i regali”.
Confesercenti è pronta al dialogo con il Comune: “Aspettiamo che ci chiamino, questa amministrazione non ha fatto ancora una riunione con le associazioni. Non è che siamo contenti se le cose non funzionano”. Neanche il Pnrr regala gioie: “Arriveranno tanti fondi per riqualificare i centri storici, ma servono le progettazioni. I Comuni senza tecnici e segretari sono in difficoltà. C’è il rischio reale un giorno di dover restituire tutto”.

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