Incassano il reddito di cittadinanza con requisiti falsi: pedinati e scoperti. L'indagine

Incassano il reddito di cittadinanza con requisiti falsi: pedinati e scoperti. L'indagine
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Martedì 28 Gennaio 2020, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 15:29
I furbetti del reddito di cittadinanza scovati anche nel Basso viterbese. I carabinieri, in collaborazione con la Procura del capoluogo, ne hanno individuati oltre una decina residenti tra Nepi, Calcata, Castel Sant'Elia e Faleria. Persone che non ne avevano il diritto. Rischiano una maxi-multa, oltre a dover restituire le somme percepite finora. Ma soprattutto sono Indagati. con denuncia in stato di libertà..

Si tratta di 12 persone, tutte di Faleria, che illegittimamente dallo scorso mese di marzo, percepivano il reddito di cittadinanza, che in alcuni casi arrivava anche a 1000 euro al mese. Alcune svolgevano lavori in nero: alcuni sono stati individuati in agricoltura, comparto in cui operavano come braccianti; altri nel commercio ambulante, altri ancora nel terziario e nell'edilizia.

I carabinieri, nel corso degli ultimi mesi, hanno intensificato l'attività di controllo per scoprire le sacche di lavoro nero nella bassa Tuscia; nell'ambito di questi, con controlli mirati hanno scoperto i furbetti. Indagine che a quanto sembra è ancora in corso. In qualche caso la persona identificata beneficiava del reddito di cittadinanza nonostante, nell'ambito del nucleo familiare, essa stessa o altri componenti disponessero di altre fonti di sostentamento.

I controlli hanno interessato anche la veridicità dei dati autodichiarati per ricevere i compensi, vale a dire le informazioni che non emergono dalle verifiche automatiche e che possono essere accertate e scoperte solo attraverso controlli sul territorio, come è accaduto in questo caso.

Secondo un'elaborazione statistica di Anpal Servizi, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, nel Viterbese gli aventi diritto al reddito sarebbero 6.936. I richiedenti tipo nella Tuscia sono anziani, con una leggera prevalenza di cittadini tra 45 e 60 anni. Dello zoccolo duro fanno parte, indipendentemente dalla condizione, single, separati, coniugati e divorziati. Pochi i giovani.

Già a suo tempo la Cisl sollevò perplessità lanciando l'allarme. «Si tratta di uno strumento gestito male e di assistenzialismo inutile», aveva detto il segretario provinciale della Cisl, Fortunato Mannino. Nel Viterbese sono pochissimi i navigator, ovvero il personale incaricato di ricollocare le 5.470 persone che hanno chiesto l'assegno di cittadinanza.
 
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