Inaugurazione del Globo in piena zona rossa: se qualcuno si aspettava novità dalla convocazione in Prefettura del consigliere Alfonso Antoniozzi, può tranquillamente ritenersi deluso. Perché non ci sono state. Il comportamento delle autorità al taglio del nastro era da sanzionare? La domanda dell’esponente di Viterbo 2020, a 12 giorni dall’evento, dopo la lettera inviata alle forze dell’ordine, l’interrogazione parlamentare e il polverone mediatico a livello nazionale, non ha ancora risposta.
A convocare Antoniozzi è stato il prefetto Giovanni Bruno, in seguito a una richiesta precisa del consigliere: quel comportamento è passibile di sanzione? Nonostante la presenza anche di questura, carabinieri e guardia di finanza, ancora non è dato di sapere. A illustrare i termini del confronto è la capogruppo del movimento, Chiara Frontini. «E’ stato un incontro estremamente tranquillo. Alfonso – dice - ha ribadito quella che è stata la sua richiesta di chiarimenti, ovvero sapere se i comportamenti fotografati, di dominio pubblico a livello nazionale, siano passibili di sanzione ai sensi della regolamentazione anticovid vigente».
Nessuna pretesa di arrivare a una multa, ma solo «di sapere se le autorità competenti a sanzionare ritengano che ci sia stata violazione.
Resta una convocazione per certi versi anomala, visto che la domanda era chiara e i fatti notissimi. Non è singolare che dopo tanti giorni non si sia ancora in grado si stabilire se ci siano i presupposti per una sanzione? «Saranno anche i cittadini a valutare questa cosa. Per noi il minimo sindacale era porre l’interrogativo. Alfonso ha il compito di garanzia e controllo, oltre a essere un punto di riferimento della comunità in quanto eletto. Per ora non ci sono altri appuntamenti, faremo passare un tempo che riterremo congruo – conclude Frontini - poi eventualmente chiederemo altre spiegazioni. Perché una risposta ce la aspettiamo».