Inaugurazione Cassia Nord, tregua tra sindaco e commercianti. Ma il M5S attacca: «Centro storico muore»

Inaugurazione Cassia Nord, tregua tra sindaco e commercianti. Ma il M5S attacca: «Centro storico muore»
di Luca Telli
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Martedì 23 Marzo 2021, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 15:36

Sabato scorso la protesta, le vetrine dei negozi del centro storico erano rimaste illuminate contro l’inaugurazione del nuovo centro commerciale sulla Cassia Nord in zona rossa, ieri la chiusura del cerchio.

A spegnere le polemiche e siglare una tregua con l’amministrazione è il presidente di Facciamo Centro Gaetano Labellarte dal quale era partita l’iniziativa. «Accettiamo le scuse del sindaco, ha dimostrato di capire il nostro disagio – spiega – Buttiamoci alle spalle questa pagina e lavoriamo tutti insieme, veniamo da un anno durissimo e mesi difficili ci aspettano». Un primo incontro per capire esigenze, tempi e soprattutto come iniziare a rispondere alle criticità dovrebbe tenersi già nella prossima settimana «per ora però una cronoprogramma non esiste – spiega Labellarte – l’importante è spingere tutti dalla stessa parte»

Ma se dai commercianti, con i quali anche nel pre Covid gli attriti non erano mancati, arriva una mano tesa, c’è chi non molla la presa convinto che i problemi di oggi siano destinati a presentarsi peggiori domani. «Guardo i fatti, e dopo due anni di governo vedo che un piano per il centro storico ancora non c’è – attacca il consigliere del Movimento 5 stelle Massimo Erbetti -.

Sarebbe dovuto essere centrale nel progetto di governo invece assistiamo a tutt’altro, al progressivo spostamento dell’area commerciale verso il quadrante nord».

Secondo Erbetti, il polo inaugurato giovedì è solo la punta dell’iceberg di una visione sbagliata la responsabilità del quale non cade solo sulla giunta Arena. «Basta guardare come è cambiata la città e contare i negozi costretti a chiudere per capire che qualcosa non va– aggiunge -. Non è solo la grande distribuzione a sgretolare le piccole attività, l’immobilismo non fa meno danni. Il vero schiaffo per i commercianti non è stata l’inaugurazione in zona rossa ma il silenzio perdurante davanti a una serie di problemi sui quali si è preferito non intervenire. Il sindaco deve tenere a mente una cosa: se chiudono i negozi chiude il centro. La cosa peggiore è che ora, insieme ai fatti, iniziano a mancare anche le promesse».

Le iniziative messe in campo dal Comune per sostenere economicamente le imprese dopo la prima ondata di Covid hanno garantito una fondamentale iniezione di liquidità, l’obbiettivo però resta quella di mettere in condizioni le aziende di procedere in autonomia. «A questo punto mi chiedo quale sia il piano dei nostri amministratori – dice Luigi Telli del circolo Rifondazione comunista -  La via di uscita è stata quella di autorizzate un parco schiacciato fra due centri commerciali esistenti (Conad e Ipercoop) e uno fantasma (il “colosseo” di ferro e cemento sulla Tuscanese). Un vero colpo di genio mentre il centro storico muore e le attività faticano ad andare avanti».

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