Per il sindaco Sandro Giulivi un mattone in più nella corsa contro il tempo per salvare la stagione e recuperare i mesi primaverili. Soddisfatto delle presenze, per i quali aspetta una crescita a partire dalla metà di giugno, Giulivi non nasconde pure quella per la realizzazione della App. «Da quando è stato chiaro che il mare non sarebbe stato più off-limits ci siamo messi a lavorare – spiega –. La molla è stata quella di dover garantire a tutti la piena fruibilità dell’arenile. Negli stabilimenti il compito spetta ai gestori, nelle zone libere è giusto ci pensi il comune».
Un plauso Giulivi lo riserva ai balneari che hanno raccolta la sfida di un’estate difficile, ai tarquiniesi e a tutti quelli che in questa settimana hanno scelto il litorale per il primo assaggio di mare. «Senza la collaborazione di tutti è impossibile arrivare a un buon risultato – continua – sono convinto che abbiamo la possibilità e la forza per rialzarci».
A scegliere la spiaggia libera sono soprattutto famiglie: tre persone la media a prenotazione. Piace più agli adulti e meno ai giovani, molti dei quali bypassano il controllo elettronico e quello fisico all’ingresso passando da punti più nascosti. La più gettonata, quella di Sant’Agostino al confine con il comune di Civitavecchia (ieri, in un giorno feriale 260 le prenotazioni), poi l’area delle Saline e quelle del Lido. Meno frequentate Pian di Spille (250 posti), Spinicci (900), Voltone (1850) e San Giorgio (966) in cui le basse registrazioni si giustificano anche con la distanza della abitazioni, con la superficie dell’area e la difficoltà oggettiva di controlli con solo una decina di unità operative.
Problema sul quale dal co
mune di Tarquinia assicurano si stia lavorando con un potenziamento per i mesi rossi. Intanto, allo studio ecco anche alcune soluzioni per ripristinare gli eventi serali. «Quanto avevamo previsto non potrà essere, in larga parte, realizzato per le disposizioni sanitarie – conclude – stiamo portando aventi l’idea di realizzare un drive in, il progetto è già pronto. Sarebbe credo il primo in tutto il Lazio». Fondi e risorse permettendo.
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