In Italia 300 medici morti per il Covid. A Viterbo un monumento per ricordarli

In Italia 300 medici morti per il Covid. A Viterbo un monumento per ricordarli
di Marco Gobattoni
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Domenica 24 Gennaio 2021, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 19:15

Nella giornata di ieri è stato ufficializzato un dato che fa tremare i polsi: in Italia - dall'inizio della pandemia da Covid-19 - sono morti 300 medici. Un numero impressionate che per fortuna non ha toccato Viterbo e Provincia, ma questa resta una magra consolazione. Il presidente dell'Ordine dei Medici di Viterbo, Antonio Maria Lanzetti, sente sulla propria pelle questa ferita. Per questo, con un'idea approvata e caldeggiata da tutto l'Ordine, ha proposto l'installazione in città di un monumento a ricordare tutti i medici caduti in questa battaglia dove non si sparano pallottole e granate, ma si combatte contro un nemico invisibile che falcia vite umane con grande facilità. Il monumento, approvato dall'assessorato all'Urbanistica di Palazzo dei Priori, sarà installato nelle prossime settimane, non appena il sindaco Giovanni Arena metterà la propria firma sulla delibera di giunta. La figura dell'installazione sarà rappresentata da un libro aperto su due pagine: da una parte ci sarà un fonendoscopio e il simbolo dei medici; mentre dall'altra una dedica speciale per tutti i professionisti morti per combattere il virus. «E' una cosa che ci sentivamo in dovere di fare - spiega Lanzetti - a futura memoria per tutti i nostri colleghi che hanno pagato con la vita per fronteggiare questa terribile pandemia. A breve inaugureremo questo monumento che starà lì a ricordarci che medici, infermieri e tutto il comparto sanitario hanno combattuto con il cuore per fermare questa valanga».

Un monumento che dovrà servire da monito anche quando, come nella seconda ondata della pandemia, la solidarietà ai medici verrà meno. «Il numero trecento mette i brividi solo a pronunciarlo - si infervora Lanzetti - questa nostra iniziativa servirà anche a futura memoria quando magari ci beccheremo una denuncia perchè abbiamo misurato male la pressione ad un paziente. Il nostro lavoro impone una professionalità massima, ma in questa seconda ondata mi hanno fatto male le accuse di catastrofismo con il quale è stata tacciata la nostra categoria». Categoria che si trova in prima fila anche nella lunga maratona che servirà per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19. «La scelta di vaccinare per primo il comparto sanitario secondo me è stata azzeccata. Anche a Viterbo e Provincia siamo partiti forte e le adesioni sono state pressochè totali. Dobbiamo dare l'esempio per combattere le fake news che girano su efficacia e conseguenze dei vaccini: il vaccino è la nostra salvezza; l'arma finale che sconfiggerà questo virus». Un virus che si è portato via 300 camici bianchi da ricordare con un monumento permanente.

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