L'iniziativa è dell'associazione culturale Archeotuscia, in collaborazione con Soprintendenza archeologica - ministero per i Beni culturali. Grazie all'impegno dei volontari di Archeotuscia è possibile vedere da vicino i resti della città, la scorsa settimana quattro nuovi pannelli illustrativi sono stati apposti, con il supporto della Fondazione Carivit accanto ai luoghi più significativi nell'area archeologica.
I pannelli permottono di conoscere nei dettagli l'origine e la storia dei singoli monumenti, con notizie in italiano e inglese sull'antico teatro romano, le terme, il decumano (che coincideva con l'antica strada Ferientensis) e le taberne, la domus (dimora romana composta da 21 stanze) e le cisterne. I resti dell'antica città di Ferento sono la testimonianza di una lunga storia che la vide fiorire per diversi secoli. Nel 1172, i viterbesi, dopo una serie di scontri, la espugnarono e distrussero.
Oggi dei 30 ettari sui quali si estendeva l’antica città di Ferento, prima romana e poi medievale, è possibile visitare una parziale ma significativa area. Ferento ha dato i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, marito delle più nota Poppea, uomo politico che ebbe il potere per pochi mesi nel 69 d.C., e a Flavia Domitilla maggiore, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano, madre di Tito e Domiziano, anch'essi imperatori della famiglia Flavia.
Diverse campagne di scavo eseguite all'inizio del XX secolo e negli anni successivi, hanno consentito di riportare alla luce reperti risalenti all'epoca romana tra cui il monumentale teatro, luogo di spettacoli estivi da oltre mezzo secolo.
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