Il team della Sapienza lascia Viterbo dopo l'attacco dell'assessore Aronne. «Lavoreremo con amministrazioni aperte alle nostre ricerche»

Il team della Sapienza lascia Viterbo dopo l'attacco dell'assessore Aronne. «Lavoreremo con amministrazioni aperte alle nostre ricerche»
di Simone Lupino
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Giovedì 1 Giugno 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 16:06

Attacco dell’assessore allo studio dell’università su “Viterbo accessibile”, il team della Sapienza lascia il capoluogo. “Al momento abbandoniamo gli studi e gli approfondimenti sulla città, li mettiamo in pausa aspettando tempi in cui le nostre ricerche possano essere considerate un valore aggiunto e non un problema da affrontare. Continueranno fino ad agosto solo gli incontri pubblici per illustrare i risultati ai cittadini”, spiega il professore Maurizio Errigo. Un evento, forse, il prossimo 10 luglio.

La decisione di lasciare è stata comunicata ieri anche su Facebook.

Un post accompagnato dall’articolo de Il Messaggero con la cronaca della giornata studio che si è svolta a Valle Faul. “Se serve anche solo ad innalzare il dibattito abbiamo fatto centro. Il prossimo anno, anzi nei prossimi anni, però lavoreremo in provincia. In futuro, vedremo, forse ritorneremo a Viterbo”, ha scritto Errigo.

Addio quindi alle proposte per migliorare la vita nel centro storico (ma non solo) con il coinvolgimento di 200 studenti: parcheggi intorno alla cinta muraria (individuati 120 posti in più alle Fortezze), park and ride, un piano contro la sosta selvaggia basato sull’arredo urbano, la sistemazione di via Cattaneo. Una miniera di dati e proposte offerte alla città gratuitamente. Un lavoro di 5 anni.

Professore, può spiegare meglio il senso del suo post. Lasciate veramente la città?”.
“Per i prossimi anni non lavoreremo più su Viterbo. Decisione condivisa con il mio dipartimento”.

Domenica scorsa, l’assessore Aronne ha criticato aspramente la relazione, intervenendo sul palco: “sembra un tiro al piccione”, ha detto. E ancora: “l’analisi è stata un po’ fuorviante, sinceramente mi aspettavo una analisi molto più approfondita”, bocciando alcune proposte perché tecnicamente irrealizzabili, a detta sua, o perché superate da interventi già partiti. Poi Aronne si era parzialmente scusato.

Professor Errigo, come commenta?
“Non entro nel merito perché vorrei andare oltre quel momento che non è stato meritato e a cui non vorrei dare troppa importanza. Dico che lavoreremo con amministrazioni che saranno entusiaste di ospitare i nostri studi. Abbiamo già diversi contatti tra Roma e la provincia di Viterbo. I nostri lavori senza un connubio con chi implementa sul territorio le azioni sono meno efficaci. Ecco, ricercheremo la migliore alchimia scientifica con le amministrazioni che vorranno essere coinvolte”.

Da chi è composto il suo team?
“Principalmente da urbanisti, lo coordina la professoressa Laura Ricci che ha redatto il piano regolatore di Roma nel 2008. Poi ci sono tecnologi dell’architettura designer, architetti, botanici, psichiatri, archeologi e restauratori. Non solo di Roma ma di diverse università italiane ed europee”.

Lo studio era concluso?
“Uno studio non è mai concluso perché fotografa la realtà in divenire. Era in itinere visti anche i tanti cambiamenti che avverranno con il Pnrr che non è la panacea di tutti i mali ma uno strumento da attenzionare molto bene perché potrebbe anche creare un’idea distorta di città, il rischio è che crei una realtà non condivisa”.

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