Trasversale Orte-Civiatecchia, il Tar del Lazio blocca il completamento

Trasversale Orte-Civiatecchia, il Tar del Lazio blocca il completamento
di Cristina Gazzellini
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Sabato 3 Marzo 2018, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 16:59
Clamoroso stop per il completamento della superstrada Civitavecchia-Orte. A pochi giorni dal via libera del Cipe alla realizzazione del progetto preliminare presentato da Anas e avallato lo scorso dicembre dal Consiglio dei ministri, l'arteria incassa un semaforo rosso. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste stabilendo che «le esigenze della parte ricorrente si legge - sono apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito» e fissando l'udienza al prossimo 19 dicembre.

Di fatto il Tar ha accolto la sospensiva chiesta da Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, Wwf Italia, Italia Nostra, Forum Ambientalista, Gruppo di Intervento Giuridico e Lipu, contrarie al tracciato verde che attraversa la Valle del Mignone e nell'udienza di dicembre dovrà decidere se annullare il via libera concesso dal Governo e dal Cipe. In questo caso l'iter dovrebbe ricominciare da capo. L'intervento del Tar intanto blocca fino all'udienza sia la realizzazione del progetto esecutivo, sia la gara per i 18 chilometri di superstrada tra Monte Romano e lo svincolo dell'Aurelia, che secondo il ministro, Graziano Delriom dovevano essere espletate entro 6-8 mesi.

Soddisfatte le associazioni del Comitato per la difesa della Valle del Mignone: «L'udienza a dicembre consentirà di ottenere una pronuncia prima che il tracciato verde possa essere realizzato, così da avere una reale tutela dell'interesse ambientale». Ben diversa è la posizione dell'Autorità di sistema portuale di Civitvecchia. «L'intervento del Tar ha commentato la segretaria Roberta Macii è un altro ostacolo allo sviluppo». Parole simili anche dal delegato Ance (la sezione che di Unindustria che rappresenta costruttori e edili) Fabio Belli che parla di uno stop di almeno un anno. «Un'opera attesa da mezzo secolo e già finanziata che porterebbe ricchezza al territorio e lavoro, in fase di realizzazione, per 4 anni per circa 250 operai e che il Tar ha stoppato prima ancora che Anas realizzasse il progetto esecutivo con le prescrizioni date dal Consiglio dei ministri. Ancora una volta si blocca un'opera a priori».
 
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