Il presidente Piero Camilli ha annunciato il proprio disimpegno. “Con il calcio ho chiuso: a Viterbo abbiamo investito molto ma da anni conviviamo sempre con le stesse problematiche: non ci sono strutture e questa piazza non è adatta a fare calcio a certi livelli”.
Sono queste più o meno le accuse che il patron della Viterbese ha ripetuto in questi anni. Ora, in attesa del 24 giugnoper l’iscrizione al prossimo torneo di serie C, la decisione dei Camilli sembra essere stata presa. Ad influire anche la pesante e francamente sproporzionata squalifica inflitta al figlio Luciano a seguito della aggressione ai danni del presidente dell’Arezzo, Giorgio La Cava, ma principalmente Camilli sembra essersi stancato delle problematiche appena elencate, altre dalle battaglie condotte contro una federazione che onestamente non ha mai avuto problemi a mettere i bastoni tra le ruote al club gialloblù.
Basta calcio e soprattutto basta Viterbese dunque ed è qui che scatta il paradosso di cui sopra: proprio per quanto riguarda le strutture, nelle prossime settimane, ci saranno una serie di interventi che potrebbero quantomeno cambiare l’inerzia di quello che in questi anni e non solo, è stato il cruccio principale di Camilli.
La prima opera per importanza: lunedì prossimo arriverà la firma definitiva sui contratti per la partenza dei lavori al Pilastro, dove sorgerà il primo campo in sintetico del capoluogo. La telenovela si chiude nel migliore dei modi: Viterbo e la Viterbese avranno a partire dal settembre prossimo il nuovo quartier generale per gli allenamenti. Non solo Pilastro però, in questi giorni sono partiti anche alcuni interventi di restyling all’interno dello stadio Rocchi.
Nuovo impianto di irrigazione per il manto erboso e sostituzione dei seggiolini in tribuna centrale per un abbellimento dell’impianto che farà fare un ulteriore salto di qualità alla principale struttura sportiva della città. Ora resta da capire chi usufruirà di queste opere che resteranno comunque essenziali per le vita calcistica futura del capoluogo. Il paradosso della Viterbese appunto: oggi squadra solida con poche e malandate strutture; domani strutture attese da anni ma squadra costretta a ripartire da zero?
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