Il Napoli Club tappezza Viterbo di manifesti per celebrare Maradona

Il Napoli Club tappezza Viterbo di manifesti per celebrare Maradona
di Marco Gobattoni
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Lunedì 30 Novembre 2020, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 20:19

La morte di Diego Armando Maradona ha lasciato una ferita in tutto il mondo. Anche a Viterbo, naturalmente, è arrivato l'eco della commozione. Maradona, nel Napoli, ha lasciato il segno: tutti i tifosi napoletani sentono di aver perso uno di famiglia. Questa sensazione l'avvertono anche Pasquale Di Pierno e Luigi Cioffi, presidenti rispettivamente del Napoli club Viterbo e del Napoli club Vitorchiano.
La storia del Napoli club di Viterbo - che in queste ore sta preparando manifesti da affiggere in città per ricordare la scomparsa di Maradona - si dipana tra due periodi storici diversi. Verso la seconda metà degli anni Settanta nasce il primo club cittadino tinto di azzurro con il presidente Gianni Casabona, medico neurologo e cugino del presidente Corrado Ferlaino che portò Maradona a Napoli, che raccoglie l'iniziativa del consiglio direttivo formato da Luigi Cioffi, Antonio Di Pietro, Salvatore Matarese e Bruno De Rosa. Quelli sono gli anni del rilancio del calcio italiano e con l'arrivo degli Ottanta, esplode la Maradona mania.
«Abbiamo vissuto gli anni d'oro del calcio italiano - racconta Cioffi membro del Napoli club Viterbo e presidente onorario di quello vitorchianese - erano gli anni in cui andare allo stadio significava vivere un'emozione vera. Non vedevamo le partite in televisione come oggi, la passione era verace». Raccontare Maradona per un napoletano è come sfogliare un album di famiglia. «La morte di Diego non è spiegabile attraverso le emozioni - ammette Cioffi - ricordo ancora la prima volta che giocò con la maglia del Napoli: eravamo a Siena in un'amichevole estiva. Tutti giocarono un tempo; Diego no: restò in campo per tutta la gara e sembrava che si stesse giocando una finale mondiale». A Porta Fiorentina - in quel magico 10 maggio 1987 - Viterbo si colorò di azzurro. «Il primo scudetto della nostra storia: e chi se lo scorda quel giorno. Scendemmo in piazza con le bandiere e i camion pieni di tifosi: Maradona aveva fatto il primo miracolo».
Dopo gli anni dei fasti arriva la crisi: il club del Napoli si scioglie, iniziando il lungo letargo. Nel 2013, però, Pasquale Di Pierno lo rilancia, arrivando ad iscrivere oltre 150 membri nel rinnovato Napoli Club Viterbo. Oggi, Di Pierno piange Maradona con tutti gli amici del club ed è pronto ad onorare la memoria del fuoriclasse come si deve. «Diego ha riscattato Napoli nel mondo . dice Di Pierno - e anche a Viterbo noi tifosi napoletani abbiamo il dovere di ricordarlo in maniera speciale». Da oggi cartelloni formato maxi, tappezzeranno la città con il saluto a Diego. «Qualche anno fa riuscii a portare il fratello di Maradona a Viterbo - rivela il presidente del Napoli club - gli inviammo una targa in suo onore e lui ci mandò una foto dall'Argentina. La notizia della sua morte ci ha sconvolto, ma per noi Diego non morirà mai».
 

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