Il Museo della Macchina a Valle Faul? Per Frontini una «scelta illogica, l'amministrazione brancola nel buio»

Il Museo della Macchina a Valle Faul? Per Frontini una «scelta illogica, l'amministrazione brancola nel buio»
di Massimo Chiaravalli
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Domenica 7 Marzo 2021, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 17:54

«Una scelta che non ha una ragione logica». La capogruppo di Viterbo 2020, Chiara Frontini, si schiera per il no sullo spostamento del museo multimediale della Macchina di Santa Rosa da sotto i portici di palazzo dei Priori all’ex gazometro di Valle Faul. Una decisione che era stata formalizzata in seconda e quarta commissione congiunta venerdì scorso dall’assessore Marco De Carolis.

C’è già la disponibilità della Fondazione Carivit, che ha garantito al Comune i locali. La scelta, secondo quanto riportato dall’assessore, nasce dalla volontà del tavolo formato insieme a Soprintendenza e Università della Tuscia di utilizzare gli spazi sotto i portici per altre opere provenienti dal museo civico, come i falsi di Annio da Viterbo, e per la carta del conclave.

Già i capigruppo di Pd e Forza civica, rispettivamente  Alvaro Ricci e Giacomo Barelli, si sono schierati a favore del vecchio sito. E pure il Sodalizio dei Facchini, per bocca del presidente Massimo Mecarini, su queste colonne ha dichiarato di gradire una soluzione che sia sul percorso del Trasporto del 3 settembre. Frontini mena duro sulla decisione, contraria a quanto deliberato dal consiglio comunale. «Appare ovvio – dice - che questa amministrazione brancola proprio nel buio: come si fa a non comprendere che per una questione di storia, di narrazione, se vogliamo essere venali di puro marketing, che è comunque ingrediente essenziale alla promozione del territorio, di cui il Trasporto è elemento fondativo e peculiare, il museo multimediale della Macchina deve essere ubicato sul percorso del Trasporto stesso?»

Valle Faul va bene per altro. «E’ di certo un luogo cruciale dell'urbanistica cittadina, lo spazio dove l'urbanizzazione si fonde con il verde, dove la stessa città è nata, come evoca il nome in sé.

Ma è altro dal Trasporto e dai suoi riti: si sta caratterizzando come un hub dove crescono le imprese e nascono idee, e non è di certo la scelta migliore per ospitare un polo di afflusso turistico come quello che attirerebbe il museo della Macchina, sarebbe decontestualizzato». Ecco perché la novità viene definita da Frontini «senza ragione logica, o almeno noi non riusciamo a vederla, a meno che non ci siano impegni presi da parte dell'amministrazione, più o meno palesi, che però noi non conosciamo».

E l’aula aveva deliberato. «Il consiglio si è già espresso: quindi la decisione, oltre che illogica, è anche irrispettosa. Una mancanza di rispetto partita poi da chi non è neanche stato eletto – conclude - e quindi dovrebbe essere ancora più ossequioso delle scelte fatte dai rappresentanti dei cittadini».

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