Gli obiettivi sono molteplici: si va dal confronto con la concorrenza internazionale, fino a quello di conquistare ulteriori spazi di mercato attraverso la presentazione ai visitatori e ai rivenditori stranieri dei prodotti realizzati con materiale ecocompatibile. Ma anche grazie al design frutto di studi e investimenti che ormai fanno scuola nel mondo. All’appuntamento, firmato da Confindustria Ceramica, guarda con molto interesse l’intera Tuscia, visto il peso del fatturato del distretto nell’unico polo industriale della provincia.
Dopo anni di incertezze, è tornata la fiducia tra gli imprenditori. «È un appuntamento importante – ha detto Alessandro Scopetti, direttore generale della Ceramica Simas - perché il Cersaie continua a essere punto di riferimento per le aziende del nostro distretto, che producono qualità e design tra i migliori al mondo. Saremo protagonisti grazie alla ricerca, l’innovazione e al gusto estetico dei nostri prodotti che sostengono in particolare il risparmio idrico».
Impressioni positive anche da Andrea Gulinucci, ad della Ceramica Globo. «Crediamo molto in questa fiera, che ci ha dato sempre ottimi risultati, ed è per questa ragione che ci presentiamo in una maniera importante e suggestiva per quanto riguarda spazio e allestimento. Quest’anno presenteremo molte innovazioni dal punto di vista tecnologico in grado di far ottenere ai nuovi edifici il massimo dei punteggio come crediti Leed».
Il Cersaie, che chiuderà venerdì, amplia gli spazi. Questa edizione vede la superficie espositiva arrivare a 161.000 metri quadrati (5.000 in più rispetto al 2017). Partecipano 840 espositori di 5 continenti e 40 nazioni, le imprese straniere sono 314.
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