La mostra, finanziata interamente dal Museo Archeologico di Francoforte, prevede l’esposizione dei reperti rinvenuti nei fortunati scavi effettuati negli ultimi anni nella Necropoli dell’Osteria e in quella di Poggetto Mengarelli.
Faranno così bella mostra di sé i corredi della Tomba delle Mani d’Argento con la straordinaria new entry della testiera di cavallo in bronzo e cuoio, appena finita di restaurare dall’Istituto centrale per il restauro del Mibact la tomba dello scarabeo dorato - in questo momento esposta alla mostra Rasna di Bologna - e la tomba della truccatrice con la rarissima coppa tolemaica, solo per citarne alcuni. La mostra è curata dallo stesso Wolfagang, da Alfonsina Russo direttore del Parco Archeologico del Colosseo, da Simona Carosi funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale e da Carlo Casi direttore scientifico di Fondazione Vulci.
Questa esposizione è solo il primo passo di un programma di collaborazione molto più ampio che prevede per il 2021 l’inizio delle ricerche archeologiche a Vulci del Museo e dell’Università di Francoforte e per il 2022 la compartecipazione al progetto europeo sul culto di Mitra che vedrà l’allestimento del Mitreo di Vulci presso il museo tedesco.
«Questa mostra – dichiara l'assessore Silvia Nardi - rappresenta una grande occasione per fare conoscere il Parco di Vulci e i tesori delle sue necropoli. È un progetto al quale stavamo lavorando da tempo ed è un importante traguardo che si porta a compimento. Attraverso la collaborazione con il museo di Francoforte, l'obiettivo è la promozione di Vulci sul piano internazionale e in Europa».
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