Graffignano, la Regione sul sito contaminato: «Ora la bonifica, chiederemo i fondi al ministero dell'Ambiente»

A destra il consigliere Panunzi durante il sopralluogo al Pascolaro
di Federica Lupino
2 Minuti di Lettura
Domenica 16 Maggio 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 15:55

“Abbiamo avuto la conferma di quello che si sospettava”. La conferma è quella di un’area estesa 150 ettari, a ridosso del Tevere e a cavallo tra Lazio e Umbria, contaminata a seguito dello sversamento illecito di rifiuti. Enrico Panunzi, consigliere regionale del Partito democratico, commenta i risultati del piano di caratterizzazione dell’area del Pascolaro, il Casettone e Bivio del Pellegrino a Graffignano.

Graffignano, le analisi: suolo, sottosuolo e acque contaminati da idrocarburi e metalli pesanti

Lo studio, finanziato con fondi della Regione proprio a seguito di un lavoro del rappresentante dem durato mesi, si è concluso a dicembre ed è stato approvato nei giorni scorsi dalla conferenza dei servizi indetta dal Comune.

Come si legge nella relazione finale dei lavori effettuati dalla ditta Ecorecuperi srl con sede a Caltanissetta e diretti da Pierluigi Gianforte, i risultati delle analisi dimostrano che “il 25% dei campionamenti mostra lo sforamento per il berillio. Altro parametro che ha mostrato frequenti superamenti del valore limite è lo stagno. Ulteriori sforamenti  riguardano il vanadio in due campioni e il mercurio in sette.

Superamenti più significativi per rame, zinco, cromo, nichel, idrocarburi leggeri e pesanti. Per le acque, sono stati riscontrati sforamenti soprattutto di manganese, nitriti e solfati e meno significativi di nichel”.

Appurato che in quei terreni sono presenti diversi inquinanti, pericolosi per l’ambiente e per la salute, cosa succede ora? Il nodo sta tutto qui. “Adesso dovremo procedere con la richiesta al ministero dell'Ambiente per la bonifica, dobbiamo lavorare su questo”. Panunzi annuncia che il suo impegno non finisce con il reperimento dei fondi per la caratterizzazione, stanziati circa 3 anni fa. Le risorse che serviranno si preannunciano davvero ingenti. “Se pensiamo che abbiamo speso 700mila euro, grazie al mio interessamento, solo per la caratterizzazione – sottolinea il consigliere Pd – è chiaro che per risanare l’area ne serviranno molti, molti di più”. Niente perdite di tempo, quindi. “La Regione farà i suoi passi ufficiali perché i fondi necessari vengano stanziati al fine risolvere questo problema, auspico – conclude Panunzi - che anche il Comune in questo senso farà la sua parte”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA