Graffignano, no alla nuova cava degli “inquinatori” del Pascolaro: l'interrogazione del M5S

I terreni inquinati di Graffignano
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Lunedì 15 Ottobre 2018, 19:25
«Impedire a chi è stato implicato nell'ambito di inchieste giudiziarie per sversamenti illeciti di rifiuti di ricevere l'autorizzazione per l'apertura di altre cave». È la richiesta contenuta in un'interrogazione a risposta scritta della consigliera regionale M5s del Lazio Silvia Blasi. Oggetto del contendere la cava nel comune di Graffignano, in località "Pascolaro".

«Attraverso il lavoro svolto dalla magistratura è emerso come 142 ettari siano stati interessati dallo
sversamento illecito di rifiuti pericolosi. Per questo motivo tra il 2006 e il 2007 è stata messa sotto sequestro una cava, gestita dalla società Ici s.r.l. e Mci s.p.a - spiega Blasi - la vicenda giudiziaria è caduta in prescrizione al tribunale di Viterbo, tuttavia dalle carte appare chiara la responsabilità in capo a queste società i cui presidenti e soci sono stati diffidati dalla provincia di Viterbo, tramite l'ordinanza n. 10 del 16-02-2009, a provvedere alla messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale del sito. Attività mai svolta. Oggi questi due soggetti - continua - hanno chiesto una nuova autorizzazione alla Regione Lazio per il progetto di apertura di un nuovo sito estrattivo su
un'area limitrofa a cave già esistenti e da loro gestite. Nel caso di esito positivo della richiesta, la Regione,
paradossalmente, autorizzerebbe il business di società che, a causa delle loro inadempienze, hanno costretto la Regione Lazio a sborsare quasi 600mila euro per intervenire nella bonifica dei siti da loro contaminati».

Da qui la richiesta. «Proprio a questo proposito - conclude la consigliera pentastellata - ho chiesto alla Giunta se ritenga opportuno autorizzare l'apertura di una cava a soggetti individuati come responsabili degli sversamenti illeciti di rifiuti e dell'interramento degli stessi e se intendano sollecitare il Comune di Graffignano ad intraprendere, nel rispetto del principio "chi inquina, paga", ogni azione nei confronti dei soggetti responsabili del danno ambientale, per il recupero dei soldi anticipati dalla Regione. Soldi, che voglio ricordare, escono dalle tasche dei cittadini del Lazio».

La Regione, in realtà, ha già chiesto al Comune di impegnarsi nel fare rivalsa verso i responsabili dell'inquinamento contestualmente allo stanziamento dei fondi per la caratterizzazione, per i quali il consigliere regionale Pd Enrico Panunzi si era impegnato. E infatti il sindaco Anselmo Uzzoletti, al Messaggero ha annunciato che l'azione partierà proprio non appena le analisi in corso chiariranno che tipo di inquinamento è stato provocato in quei terreni.
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