Gelato, sei viterbesi nella guida del Gambero Rosso. I “due coni” a Gelart

Il premio alla Gelart
di Massimo Chiaravalli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Aprile 2019, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 21:23
“Gelaterie d’Italia”, la guida 2019 del Gambero Rosso che include i grandi maestri del sottozero, parla anche viterbese. Sono infatti sei quelle inserite: tre nella città dei Papi, una a Vasanello, una a Bolsena e una a Tarquinia.

Ecco chi sono i magnifici coni made in Tuscia: nel capoluogo Gelart (piazza delle Erbe), l’unica a cui sono stati assegnati due coni; quindi Polozzi (via Roma) e Antica gelateria del Sacrario (piazza dei Caduti), Lolla a Bolsena e a Vasanello per Crema e latte (piazza della Repubblica). Queste con un cono. Il massimo è tre, ma in Italia possono vantarli solo 43 gelaterie.

Oltre a queste gelaterie c’è anche una quinta realtà di casa nostra: Belle Hélene di Tarquinia. Non è una gelateria – o meglio, non solo – ma una pasticceria. Nella guida infatti, per la prima volta il Gambero Rosso ha deciso di inserire la sezione dedicata a “Il Gelato del pasticcere”. Niente assegnazione di coni o classifiche, qui si tratta di una menzione speciale riservata a pochissimi: 31 in tutta Italia, solo due nel Lazio.

Secondo un’indagine del Centro studi Cna, lo Stivale nel settore muove un giro d’affari di due miliardi e conta 40 mila addetti. Una superpotenza dunque, con una delle basi operative nella Tuscia. A convincere il Gambero Rosso ad assegnare due coni alla viterbese Gelart, di Marco Bruzziches, sono stati diversi fattori: l’equilibrio del prodotto e l’eccellenza degli ingredienti. «Degni di nota -  secondo la guida - sono i sorbetti», la mandorla e il pistacchio siciliani. «Da provare» infine la coppa con cialde di maritozzo tostato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA