Furbetti del cartellino all'ospedale di Viterbo, pronti a patteggiare due indagati

L'ospedale di Belcolle
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 20 Novembre 2018, 16:40
Furbetti del cartellino, pronti a patteggiare due indagati. Ieri mattina si sono presentati davanti al gup Rita Cialoni gli avvocati dei 23 medici e infermieri della Asl di Viterbo accusati, a vario titolo, di falso e truffa.

Si tratta della prima inchiesta, condotta dalla Procura di Viterbo, sull’assenteismo nella sanità viterbese. L’indagine della Guardia di finanza, coordinata dalla pm Paola Conti, prende il via nel 2015. Dalle intercettazioni i finanzieri scoprono che nel reparto di immunoematologia e trasfusione dell’ospedale di Belcolle c’è chi timbra il cartellino e poi si allontana magari per assistere a una recita scolastica o a fare shopping.

Gli agenti del nucleo tributario li hanno ripresi per circa tremila ore. Poi pedinamenti e appostamenti. I
finanzieri hanno esaminato più di mille posizioni al giorno. Nel corso delle indagini è emerso anche che dodici tra medici e infermieri avrebbero gonfiato i propri stipendi per un importo complessivo di un milione e 300mila euro. 
Buona parte dei medici e infermieri, nove in totale, coinvolti è stata raggiunta da un provvedimento di sospensione non retribuita dal lavoro mentre la dirigente Tiziana Riscaldati e la caposala sono state licenziate.

L’udienza davanti al gup Rita Cialoni ieri, a causa di un problema di notifiche, è saltata. Del patteggiamento e delle altre posizioni se ne riparlerà il 26 marzo prossimo.
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