La situazione peggiore nella parte nuova (inaugurata a metà degli anni '90) riservata alle inumazioni, a ridosso del muro di cinta che separa il cimitero della ferrovia ex Roma Nord, dove sono ospitati circa 30 defunti. Qui la sepoltura avviene nella nuda terra, la concessione dura 10 anni contro i 30 dei loculi; diverse le tombe senza nome e il decoro è mantenuto da parenti che fanno quello che possono. «Una situazione al limite spiegano oltraggiosa per chi non c'è più, triste per chi resta e scarsamente igienica. Il cimitero è frequentato da tutti, anche da bambini, assistere a uno spettacolo del genere è mortificante».
Il sacco in questione, che insieme a parti di bara sembra contenere materiale edile, terriccio e residui di potatura, sarebbe lì da diverso tempo, lasciato dopo alcuni lavori di traslazione avvenuti nella parte antica. Il problema sarebbe stato sollevato più volte, ma inutilmente; come la richiesta di una maggiore pulizia alla quale, per paradosso, non può provvedere neppure l'unico custode comunale. Della manutenzione ordinaria dei cimiteri infatti - come di sala autoptica, impianto di cremazione al San Lazzaro e illuminazione votiva, si occupa la Silve spa. Società che dopo la scadenza del contratto di appalto ha ottenuto a ottobre un'ulteriore proroga fino al nuovo bando (sarebbe in arrivo dopo quasi 2 anni).
«Ma il servizio dicono da Bagnaia - di norma, viene prestato ogni due settimane, a volte anche tre con interventi che si limitano alla pulizia dei cassonetti».
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