Fulvio Colini, il maestro del calcio a 5 che ha scelto Viterbo per vivere

Fulvio Colini: il maestro del Calcio a 5 che ha scelto Viterbo per vivere.
di Marco Gobattoni
3 Minuti di Lettura
Sabato 22 Giugno 2019, 12:30
E’ come se Josè Mourinho o Carlo Ancelotti avessero scelto di vivere e mettere radici a Viterbo, anche se uno special one nel capoluogo ci vive per davvero da quasi venti anni. Fulvio Colini, allenatore italiano di Calcio a 5, ha un palmares di titoli simile e perfino maggiore dei celeberrimi colleghi sopraccitati. Cinque scudetti, l’ultimo conquistato un mese fa sulla panchina dell’Italservice Pesaro, cinque Coppe Italia, una nel 2005 alla guida del Nepi, sei Supercoppe italiane e, unico allenatore italiano a riuscirci, una Coppa UEFA, la Champions del calcio a 5, sulla panchina del Montesilvano.
Nato a Roma il 27 luglio del 1957, Colini, ha iniziato la propria carriera sportiva come tennista. La passione per la racchetta però, svanisce presto: nel 1985 un gruppo di amici lo convince ad allenare, ironia della sorte, il Tennis4 squadra che militava nella serie B regionale: al primo colpo Colini fa centro e proietta il club romano in serie A.
Le stigmate del grande allenatore si vedono subito e da Roma, per Colini, inizia una carriera folgorante che lo porterà a diventare uno dei tecnici più vincenti del Calcio a 5.
“Quando ho allenato il Nepi mi sono innamorato di questa terra e con la mia famiglia abbiamo deciso di venire ad abitare a Viterbo – spiega l’allenatore plurivincente – a me piacciono molto i centri storici e quello di Viterbo è da cartolina”.
Due figli, il maschio entrato nell’Esercito italiano, e la femmina che proprio in questi giorni si prepara ad affrontare l’esame di maturità. “Abitiamo a piazza del Teatro e, quando ho tempo, mi piace passeggiare per le vie della città: sono romano, ma Viterbo ha una qualità della vita invidiabile: faccio prima a tornare a Roma da qui che dalla periferia”.
Come detto Colini, è considerato un santone del calcio a 5 italiano: proprio quest’anno, Viterbo, ha festeggiato la promozione in A2 conquistata dall’Active Network guidata in panchina dal viterbese Davide Ceppi. “Conosco Davide e gli ho fatto personalmente i complimenti per la vittoria del campionato – rivela Colini – nella Tuscia c’è una grande tradizione di Calcio a 5”. Parlando con Colini si scopre che anche nel mondo del calcetto, come veniva definito una volta quello che era considerato uno sport minore rispetto al calcio, esiste la battaglia tra esteti e vincenti. “Io sono sempre stato considerato un difensivista, ma oggi sono felice di vedere che molti allenatori praticano il calcio che ho introdotto quindici anni fa. La vulgata spagnola è arrivata anche da noi: possesso palla esasperato e modulo 4-0; io ho cercato un equilibrio tra le due fasi”. Mentalità spagnola no, ma agli iberici Colini invidia strutture e regole federali. “Purtroppo siamo lontani anni luci da Spagna, Portogallo e anche Brasile. In quei paesi il Calcio a 5 è considerato come il calcio: sono tutti professionisti e i palazzetti dove si giocano le partite sono ad uso esclusivo dei club”. Così parlò lo special one che ha scelto Viterbo come dimora per la vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA