Francigena, due diligence senza segreti in aula: situazione critica, servono investimenti

Francigena, due diligence senza segreti in aula: situazione critica, servono investimenti
di Massimo Chiaravalli
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Martedì 9 Agosto 2022, 05:10

Così com’è non va. Ergo, bisogna intervenire in maniera pesante. Questa in soldoni - letteralmente - è l’estrema sintesi della due diligence su Francigena, la società partecipata che gestisce farmacie comunali, trasporto pubblico locale e parcheggi. «La situazione è seria, sostanzialmente di crisi. Non è irrecuperabile, ma dipende dalla strategia che il socio unico, ovvero il Comune di Viterbo, vorrà porre in essere»: il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci, la sintetizza così. Non entra nella discussione di ieri in V commissione, segreta. Ma oggi quel velo in consiglio non ci sarà, perché la sindaca Chiara Frontini ha ingranato la retromarcia.

A volere la due diligence era stata la commissaria Antonella Scolamiero. Responso: lo stato comatoso non è irreversibile, «a condizione che si faccia un piano di risanamento - dice Ricci - che il Comune dovrà approvare». Intanto c’è un ordine del giorno della maggioranza, che il dem definisce «pleonastico, banale». Perché? «Delibereranno di sollecitare la società a farlo, quando invece è l’amministrazione a doverlo predisporre, per vedere se ci sono i presupposti per continuare o fare scelte diverse».

Un’altra cosa dice la due diligence, che Ricci rivendica: «Si prende atto che se non ci fosse stato l’aumento di capitale da 600 mila euro proposto dal sottoscritto da assessore con Michelini sindaco – spiega - oggi parleremmo di ex Francigena.

Da allora nulla è stato più fatto, tanto che ora stiamo così». E lancia un primo affondo, assaggio di quanto succederà oggi in aula. «Su quell’aumento di capitale l’attuale sindaca Chiara Frontini votò contro».

La situazione insomma è complessa. «Va precisato che la sindaca, appena arrivata, non ha comunque responsabilità, perché l’aumento è stato approvato nonostante il suo no. Lo ricorderanno i consiglieri Marco Ciorba e Paolo Moricoli, che allora erano in maggioranza con noi» e oggi sono dall’altra parte della barricata. Alla fine dei giochi, «se il socio unico vuole - conclude il dem - i presupposti per tenere in piedi la Francigena ci sono, ma bisogna investire».

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