Francesca, la 40enne viterbese che conquista il Giappone con la calligrafia: a lei il primo premio nazionale

Francesca Morini Mazzeri di fronte alla sua opera premiata
di Federica Lupino
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Martedì 6 Settembre 2022, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Dalla passione per i fumetti e i cartoni giapponesi degli anni ’90 fino al primo premio per la calligrafa, riconosciuto da un quotidiano nazionale nipponico. Protagonista di questa storia è Francesca Morini Mazzeri, 40enne viterbese con un amore viscerale per il Giappone. Una passione che l’ha portata a studiare lo Shodo ( Sho significa 'scrittura', Do significa 'via') “talmente in profondità da decidere di trasferirmi ad Osaka in una scuola d'arte, esclusivamente di calligrafia, la Seisho Calligraphy school”, racconta. Qui, nel gennaio del 2020 ha iniziato un corso di studi di 3 anni, che finirà a metà del 2023 e che le sta dando grandi soddisfazioni.

Nata a Terni, cresciuta a Viterbo, Francesca è diplomata al liceo scientifico Cardinal Ragonesi e ha una laurea specialistica in Lettere moderne, conseguita alla Sapienza di Roma. Proprio le ricerche universitarie l’hanno condotta ad avere il primo contatto con quel mondo che presto l’ha rapita. “Cercando informazioni sul teatro giapponese, sono incappata nell'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO). Offrivano 3 anni di corso di lingua e letteratura giapponese, mi sono iscritta immediatamente, anche per la passione verso i fumetti e cartoni”, ammette.
E il colpo di fulmine è stato immediato. “Alla prima lezione di giapponese ho realmente pensato, guardandomi intorno, a quanta gente interessante questa passione mi avrebbe permesso di conoscere. Chi per un motivo o per un altro, che siano fumetti o letteratura o cibo, tutti quelli che si avvicinano all'universo giapponese - assicura - sono ricchi di personalità e non conformi”.

A 24 anni per tre mesi si trasferisce a Kyoto per uno scambio culturale. Poi, nel 2012 passa sei mesi a Tokyo, dove insegna italiano e inizia lezioni private di calligrafia giapponese: “Ho scoperto in quei mesi il potere artistico e di guarigione che possiede questa disciplina”, rivela. Tornata in Italia, continua a studiare con insegnanti madrelingua. Poi, dal 2013 al 2019 insegna italiano a Berkeley, California, dove continua a coltivare la passione per la calligrafia.
Ora vive a Osaka che definisce “la Napoli giapponese, una città che facilita le connessioni per gli stranieri”.

Lo scorso anno la prima vittoria del concorso “Mainichi Shiten”, indetto dal giornale nazionale Mainichi Shinbun.  E quest’anno per la seconda volta la sua opera è risultata la migliore ed è stata esposta in un museo di Kyoto, il Kyocera Museum, nell’ambito di una mostra esclusivamente di calligrafia giapponese. 

“Il pezzo – spiega - si intitola ' leggerezza', in giapponese 'kariu'. L’ho creato a marzo, dopo aver perso una mia amica per un tumore, ad inizio anno, e stavo malissimo”. Il suo sogno? “Insegnare. Perché – conclude - il potere di un semplice pennello, che danza su carta creando forme e concetti, nella ricerca di espressione personale e bellezza e perfezione, può arrivare ad creare una pulizia mentale e ad un riequilibrio nei confronti di noi stessi e della nostra vita. Una costante ricerca di bellezza e di bilanciamento”.

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