Recuperato dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale dell'Umbria, dopo quasi mezzo secolo, un rilievo marmoreo di grande importanza, trafugato nella basilica di Castel Sant'Elia a ottobre del 1973.
Un furto che vide sparire altri pezzi che erano presenti all'interno della chiesa.I militari hanno individuato il prezioso bassorilievo nel negozio di un antiquario a Foligno, in provincia di Perugia all'inizio del 2020 nel corso di un'operazione finalizzata al recupero del patrimonio artistico rubato in varie parti d'Italia.
«Si tratta - dice lo storico dell'arte, Giorgio Felini - di un rilievo romano, come ha scritto in un saggio Umberto Ciotti nel 1950, dove in una facciata si evidenza una scena romana che può essere datata nel secondo secolo dopo Cristo, raffigurante una corsa di quadrighe e scene teatrali. Nella seconda facciata sono visibili elementi a rilievo di un pluteo del nono secolo, con intrecci e raffigurazioni interne, riutilizzate per allestire il pulpito della basilica di Castel Sant'Elia».
Quanto prima il rilievo tornerà in bella vista nella basilica, costruita a partire all'inizio dell'XI secolo dall'abate Elia e che è stata citata, fra gli altri, da papa Gregorio VII nel 1076, da Alessandro III nel 1176 e da papa Innocenzo III nel 1211. I restauri più recenti sono quelli del 1960 (affreschi e copertura), 1994 (portali), 1997 (pavimentazione musiva) e 2003 (pavimento in cotto della zona absidale della sacrestia e della cripta). All'interno sono presenti numerosi affreschi