Fitofarmaci in agricoltura, all'incontro in Prefettura sindaci del lago di Bolsena contro quelli di Vico

Fitofarmaci in agricoltura, all'incontro in Prefettura sindaci del lago di Bolsena contro quelli di Vico
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Martedì 16 Luglio 2019, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 16:34
«Non scambierei una goccia del mio lago con quello di Vico». Il commento, arrivato sull'uscio della sala Coronas in Prefettura è tagliente. Andrea Di Sorte, vicesindaco di Bolsena, se lo lascia sfuggire abbandonando il tavolo prefettizio suoi fitofarmaci, dopo un botta e risposta con i sindaci dell'area vicana. In testa quello di Ronciglione, Mario Mengoni, che non c'era andato tanto per il sottile, consigliando di «guardare in casa proprio prima di puntare il dito contro qualcuno».

Il riferimento, chiaro, è alla querelle salita di tono nei mesi scorsi, dalle sponde bolsenesi, sulle presunte condizioni di salute claudicanti del bacino del lago di Vico, derivante sempre secondo alcuni - dalla monocoltura della nocciola. Considerazione sfociata poi nell'ostracismo alla coltivazione da parte dei comuni che affacciano sul lago di Bolsena.

«Una demonizzazione in piena regola», secondo i sindaci cimini. Che ben sintetizza le frizioni tra le due aree e il difficile tavolo sul quale si giocherà la partita fitofarmaci, nato in prefettura con l'obiettivo di uscire con un piano e una linea unica su tutto il territorio provinciale.

Il motivo lo ha spiegato anche ieri il prefetto Giovanni Bruno: «La differenza di strade seguite per risolvere un problema, che è per tutti lo stesso, genera criticità: bisogna prima razionalizzare e poi agire senza demonizzare nessuna coltura». Insomma, fare squadra, come ha sottolineato il sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi: «Infangare i vicini non serve, è un gioco al massacro - ha sottolineato - che fa male a tutti. Dobbiamo invece lavorare per trovare un soluzione comune».

Anche se, alcuni, tra cui il sindaco di Fabrica di Roma, Mario Scarnati la strada, una soluzione l'ha già individuata e messa in opera. Ha firmato un'oridnanza che prevede controlli a tappeto di giorno e di notte, autorizzazioni dei confinanti per l'utilizzo dei fitofarmaci, multe salatissime per i trasgressori. E avverte: «Il mio compito è quello di tutelare i cittadini, questo solo l'inizio».

Tra le tante parole sentite anche ieri, con i fatti che si limitano alla richiesta di un aggiornamento del regolamento provinciale del 2015, si muovono guardinghe nei confronti dei sindaci dall'ordinanza facile anche le associazioni di categoria dei coltivatori. A cominciare dalla Coldiretti viterbese e da Assofrutti, rappresentate ieri rispettivamente da Mauro Pacifici e Pompeo Mascagna. «La catena si stronca al supermercato dice Pacifici perché se migliorano le scelte dei consumatori, migliora qualità e sostenibilità del prodotto. Le nocciole? Le piantagioni sono aumentate sul nostro territorio dello 0,2 per cento. E noi non viviamo nella Terra dei fuochi».
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