Il riferimento, chiaro, è alla querelle salita di tono nei mesi scorsi, dalle sponde bolsenesi, sulle presunte condizioni di salute claudicanti del bacino del lago di Vico, derivante sempre secondo alcuni - dalla monocoltura della nocciola. Considerazione sfociata poi nell'ostracismo alla coltivazione da parte dei comuni che affacciano sul lago di Bolsena.
«Una demonizzazione in piena regola», secondo i sindaci cimini. Che ben sintetizza le frizioni tra le due aree e il difficile tavolo sul quale si giocherà la partita fitofarmaci, nato in prefettura con l'obiettivo di uscire con un piano e una linea unica su tutto il territorio provinciale.
Il motivo lo ha spiegato anche ieri il prefetto Giovanni Bruno: «La differenza di strade seguite per risolvere un problema, che è per tutti lo stesso, genera criticità: bisogna prima razionalizzare e poi agire senza demonizzare nessuna coltura». Insomma, fare squadra, come ha sottolineato il sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi: «Infangare i vicini non serve, è un gioco al massacro - ha sottolineato - che fa male a tutti. Dobbiamo invece lavorare per trovare un soluzione comune».
Anche se, alcuni, tra cui il sindaco di Fabrica di Roma, Mario Scarnati la strada, una soluzione l'ha già individuata e messa in opera. Ha firmato un'oridnanza che prevede controlli a tappeto di giorno e di notte, autorizzazioni dei confinanti per l'utilizzo dei fitofarmaci, multe salatissime per i trasgressori. E avverte: «Il mio compito è quello di tutelare i cittadini, questo solo l'inizio».
Tra le tante parole sentite anche ieri, con i fatti che si limitano alla richiesta di un aggiornamento del regolamento provinciale del 2015, si muovono guardinghe nei confronti dei sindaci dall'ordinanza facile anche le associazioni di categoria dei coltivatori. A cominciare dalla Coldiretti viterbese e da Assofrutti, rappresentate ieri rispettivamente da Mauro Pacifici e Pompeo Mascagna. «La catena si stronca al supermercato dice Pacifici perché se migliorano le scelte dei consumatori, migliora qualità e sostenibilità del prodotto. Le nocciole? Le piantagioni sono aumentate sul nostro territorio dello 0,2 per cento. E noi non viviamo nella Terra dei fuochi».
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