Firmato l'accordo di collaborazione tra Università della Tuscia e Vigili del fuoco

La cerimonia di sottoscrizione dell'accordo
di Carlo Maria Ponzi
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Lunedì 26 Luglio 2021, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 14:38

Firmato al rettorato di Santa Maria in Gradi l’accordo di collaborazione tra l’Università degli studi della Tuscia e i Vigili del fioco. Obiettivo: condividere attività di studio, ricerca e formazione prevalentemente su temi legati a dati territoriali, indicatori di rischio e vulnerabilità, modelli previsionali di scenari emergenziali.

Il protocollo – sottoscritto dal prefetto Laura Lega, capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco e dal rettore Stefano Ubertini – prevede altresì la costruzione di nuovi percorsi formativi professionalizzanti negli ambiti di competenza dei Corpo. Un rapporto sinergico che vede la possibilità per l'Ateneo viterbese di avvalersi delle qualificate risorse umane dei Vigili del Fuoco per rafforzare la propria attività didattica e fornire agli studenti la possibilità di confrontarsi con i professionisti del settore.

I commenti esplicitati al termine della cerimonia. «La stipula di questo protocollo d'intesa – ha affermato Laura Lega - avvia un prezioso percorso collaborativo con l'ateneo della Tuscia che riteniamo potenzierà le competenze dei vigili del fuoco in maniera significativa, così da traguardare nei prossimi anni gli impegnativi obiettivi che abbiamo di fronte, fra cui le delicate sfide tecnologiche ed ambientali ed i connessi nuovi rischi che si potranno prefigurare».

«Sono felice e onorato – ha sottolineato Ubertini - del fatto che i Vigili del Fuoco abbiano scelto l'Università della Tuscia per avviare questa collaborazione, trattandosi di una delle istituzioni più prestigiose del Paese.

Il nostro Ateneo metterà a disposizione le proprie competenze scientifiche e didattiche per supportare i Vigili del Fuoco nelle attuali e future sfide dei cambiamenti tecnologici e sociali e al tempo stesso potrà contare sulla professionalità delle risorse umane del Corpo per implementare le proprie attività formative e di ricerca».

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