Medici di famiglia: "I positivi reali almeno il doppio. Ma se vaccinati se la cavano con poco"

Fiore vaccini a domicilio
di Federica Lupino
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Domenica 16 Gennaio 2022, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 15:08

“I contagi reali sono molti di più. Stimiamo che siano almeno il doppio i positivi non conclamati”. A parlare è Michele Fiore, segretario della Fimmg provinciale: la medicina territoriale durante la pandemia ha confermato il suolo ruolo fondamentale, quale argine e primo contatto con la sanità per molti cittadini. E in questa quarta ondata che sembra prossima a raggiungere il suo picco, sono ancora una volta i medici di famiglia tra le figure sanitarie in prima linea.

Dottore, perché i numeri sono così sottostimati?
“Ogni medici di famiglia, su una media di mille assistiti, nel Viterbese riceve almeno 15 segnalazioni al giorno tra isolamenti e quarantene. Ma molti sono i casi che sfuggono: gli asintomatici, ad esempio, non sanno di essere contagiati e quasi mai si sottopongono a un tampone. Gli antigenici, poi, se positivi quasi sempre vengono confermati da molecolare ma se negativi non sempre risultano attendibili”.

Al di là dei numeri, quali sono le condizioni di salute dei contagiati?
“Per chi ha 3 dosi, quasi sempre la malattia risulta come un raffreddore. Tra i miei assistiti nessuno con la terza dose è finito in ospedale, così anche tra i colleghi che sento. La maggioranza degli ospedalizzati non è vaccinato”.

Qual è il vostro ruolo in questa fase?
“Le incombenze sono enormi. Le vaccinazioni, innanzitutto. Ma anche la gestione dei positivi.

Tra mail, telefonate e whatsApp ogni giorno ciascuno di noi deve garantire oltre una sessantina di risposte. Ogni nuovo caso va comunicato alle Malattie infettive della Asl, dobbiamo gestire gli isolamenti e le quarantene, anche i rientri al lavoro e a scuola. E questo in un momento i medici di famiglia sono carenti in diverse zone della Tuscia. A gravare ulteriormente ci si mettono, poi, i no vax”.

Continuano le richieste di esenzione?
“Non solo, aumentano le mail con diffide, minacce varie e pretese di ostensione della vaccinazione. A questo punto, come Fimmg ci siamo rivolti a dei legali per difenderci. Tutte queste situazioni creano ulteriore difficoltà a noi medici, già gravati da una mole di lavoro e responsabilità immense”.

Tamponi ne fate anche voi?
“Sì, abbiamo gli antigenici. Ma come prevede la normativa possiamo sottoporvi solo pazienti che siano casi sospetti, chi è positivo e deve uscire dall’isolamento, così come chi deve rientrare a scuola o al lavoro. In quest’ultimo caso, però, stiamo notando delle richieste improprie: alcuni datori di lavoro pretendono il tampone per i dipendenti in malattia per altre patologie, prima che riprendano servizio. Spesso nascono discussioni perché noi non possiamo effettuare test per queste richieste. Devono rivolgersi alle farmacie e, purtroppo, pagare di tasca propria visto che il datore non lo fa”.

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