Feto nel cassonetto, perse di nuovo le tracce della madre condannata a 4 anni

Il Tribunale di Viterbo
di Maria Letizia Riganelli
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Martedì 26 Marzo 2019, 19:33
Alina Ambrus è di nuovo scomparsa. La donna, che deve scontare una pena definitiva di 4 anni 8 mesi per feticidio, si è dileguata per la seconda volta nel nulla.

La notizia è stata data ieri durante l’udienza in Corte d’assise che vede imputato l’infermiere di Tuscania che secondo l’accusa procurò il farmaco alla giovane Alina. Farmaco che le procurò l’aborto al settimo mese di gravidanza. 
La donna il 2 maggio 2013 dopo aver assunto del Ciprodin (farmaco usato anche per aborti clandestini) ebbe un “parto” nel bagno di casa a San Faustino. Poche ore dopo in presa a una forte emorragia chiamò l’amico infermiere per farsi portare in ospedale. Prima dell’arrivo al pronto soccorso la donna gettò nel cassonetto di via Solieri il corpicino della bimba che aveva partorito.

Per questi fatti la donna ha scontato solo sei mesi di reclusione poi in attesa che la sentenza diventasse definitiva è fuggita facendo perdere le sue tracce. Nel frattempo è iniziato il processo all’infermiere accusato di omicidio volontario, premeditato e aggravato e occultamento di cadavere in concorso ed esercizio abusivo della professione. 
La donna il mese scorso è stata rintracciata e arrestata dall’Interpool nel Regno Unito, ma proprio mentre il giudice inglese decideva sulla sua estradizione la donna avrebbe lasciato l’Inghilterra. 

La Procura di Viterbo ha disposto un nuovo mandato di cattura. 
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