E Farnese svela il mistero
del bombardiere abbattuto

E Farnese svela il mistero del bombardiere abbattuto
di Federica Lupino
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Domenica 19 Ottobre 2014, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 16:36
​I suoi resti, negli anni, sono stati raccolti dai responsabili della Selva del Lamone. Nessuno, però, sinora sapeva a cosa appartenessero. Sulla vicenda, nella zona tra Farnese, Valentano e Ischia di Castro si è creato nel tempo un alone di mistero, alimentato da ipotesi, suggestioni, racconti.

Ci ha pensato lo storico Mario Di Sorte a ricostruire la storia del bombardiere americano colpito dai tedeschi nel 1944 sui cieli sopra Farnese (lo scorso anno, ne aveva recuperato uno dai fondali del lago di Bolsena). Nel luogo in cui il velivolo è caduto, provocando la morte di 8 dei 10 aviatori, verrà ora posta una stele di commemorazione. E la vicenda sarà raccontata tramite foto, reperti e documenti originali nell'area espositiva della riserva naturale.

LA STORIA

«Tutto ha inizio pochi mesi fa quando a Grotte Santo Stefano fui avvicinato - ricorda Di Sorte - da una signora i cui nonni, nel lontano 1944, nascosero un aviatore americano. Mi chiese di aiutarla a trovarne le tracce. Questa ricerca mi ha condotto tra Valentano e Farnese dove probabilmente l'uomo si era lanciato col paracadute».

1944

anno in cui il velivolo fu abbattuto

dai caccia tedeschi

decollati da Canino

Aiutato dalla moglie, lo studioso raccoglie testimonianze tra gli abitanti della zona, recupera carte aeree dell'epoca, e scopre cosa era successo: il 3 marzo del 1944 alle 11,58 di quel 3 marzo 1944, tra Canino e Farnese, due caccia tedeschi attaccano i bombardieri statunitensi partiti per distruggere l'aeroporto di Canino, usato come base dai caccia avversari. Il B-24H viene colpito e precipita sopra la Selva del Lamone.

I PROTAGONISTI

I membri dell'equipaggio sono dieci. Riescono a lanciarsi col paracadute, salvandosi, solo due mitraglieri: Wallace H. Cleveland e John M. Ashby. La loro vicenda a questo punto si intreccia con quella di quattro sudafricani evasi mesi prima da un campo di prigionia in Italia. Erano arrivati qui il 3 novembre 1943, trovando rifugio in alcune grotte di proprietà della famiglia di Erminia Sabatini, ai tempi tredicenne. Sono loro a salvare Ashby che poi però è preso prigioniero dai tedeschi e trasportato in un campo di concentramento in Germania. Viene catturato anche Cleveland.

FUCILATI

Sopravvissuti, tornano negli Usa alla fine della guerra. Due dei sudafricani, sono invece arrestati, torturati e poi fucilati dai tedeschi il 6 giugno 1944 insieme a Tonino Ridolfi, 19enne di Ischia di Castro, dopo essere stati costretti a scavare la loro fossa.
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