I segreti di Falerii Novi possono tornare alla luce con una campagna di scavo

I segreti di Falerii Novi possono tornare alla luce con una campagna di scavo
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Domenica 13 Marzo 2022, 13:19 - Ultimo aggiornamento: 15:37

A fine maggio inizieranno gli scavi archeologici per riportare alla luce l'abitato di Falerii Novi, città romana fondata nel 241 a.C. dopo la conquista di Falerii Veteres (l'attuale Civita Castellana) da parte di Roma.

Saranno 31 tra studenti e docenti di una equipe internazionale formata da British School at Rome (responsabili Stephen Kay e Dr Emlyn Dodd), Università di Toronto (responsabile Seth Bernard), Università di Firenze (Paolo Liverani), Università di Harvard (Margaret Andrews), Cambridge (Martin Millett), Università di Gand (Frank Vermeulen) a lavorare per un mese su un'area che potrebbe riservare mille sorprese.

Tutto avverrà in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l'Etruria Meridionale, nella persona del funzionario archeologo responsabile di zona, Daniele Maras, e su concessione di scavo del ministero della Cultura e con il coinvolgimento del Comune di Fabrica di Roma. Tre le zone di scavo che saranno prese in esame sui 29 ettari di terreno dove sorge l'antica città: il Macellum, una zona abitativa e un'area commerciale.

«L'importanza dello scavo a Falerii Novi risiede nella possibilità di aggiungere agli straordinari dati di geofisica già acquisiti, importanti informazioni cronologiche», dice Stephen Kay della British School.

L'insieme dei risultati consentirà di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti di Falerii Novi. Lo scavo contribuirà anche a comprendere l'importanza di questo territorio in età antica.

Falerii Novi era grande almeno la metà di Pompei. A vederlo, senza la necessità di scavare, è stato un gruppo di archeologi delle Università di Cambridge e di Gand, che hanno effettuato con un georadar un'indagine archeologica, che ha permesso di esplorare aree in alta risoluzione come mai avvenuto prima. Il team guidato da Martin Millet ha realizzato scoperte importanti all'interno delle mura di Falerii. E' stata individuata a sud una grande costruzione rettangolare, probabilmente una piscina o una struttura termale, connessa a una serie di condutture di un acquedotto.

Intanto da venerdì scorso sono visibili presso il museo del Forte San Gallo le due coppe d'argento rinvenute nel 1811. Erano presenti all'inaugurazione il sindaco Luca Giampieri, Sara De Angelis, direttrice del Museo archeologico dell'Agro Falisco e Stefano Petrocchi, direttore dei Sistemi museali del Lazio. 

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