Ex caserma all'Università della Tuscia, braccio di ferro con la Provincia. «Deve decidere»

Il rettorato dell'Unitus
di Federica Lupino
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Giovedì 21 Giugno 2018, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 19:16

«Per noi la proposta è ottima. Piuttosto, c'è da capire qual è l'idea della maggioranza». Tiene banco nel dibattito politico locale il futuro dell'ex caserma dei vigili del fuoco. Un destino che dovrà tenere conto dell'immediata vicinanza con la sede dell'Università della Tuscia. Ne è convinto il rettore, Alessandro Ruggieri, che ha lanciato il progetto di farne il polo ateneo. Come lui, le squadre di Giovanni Arena e Chiara Frontini che si sfideranno domenica al ballottaggio, si sono dette favorevoli.

Ora anche Alessandro Romoli, capogruppo della destra unita a Palazzo Gentili, dà il proprio assenso. Insomma, tutti abbracciano con entusiasmo l'idea del rettore, soprattutto nell'ottica di potenziare il ruolo dell'Unitus quale cuore culturale della città, capace di attrarre menti e, con esse, rivitalizzare anche dal punto di vista socio-economico l'intero tessuto urbano. Tutti, tranne chi governa la Provincia, proprietaria dello stabile di seimila metri quadrati in via Oslavia.

«Abbiamo appreso soltanto dai giornali tutta la vicenda perché spiega Romoli non è stata convocata né la commissione Bilancio né quella del Patrimonio. Tanto meno se ne è fatto cenno in consiglio». Di sicuro c'è quanto dichiarato dal presidente Pietro Nocchi, che al Messaggero ha annunciato come nel piano triennale delle opere pubbliche e patrimonio, per la vecchia caserma, sia stata inserita l'opzione dell'alienazione e/o valorizzazione.

«Significa aveva elaborato il discorso - che metteremo in campo delle progettualità legate alla cultura, perché vista la prossimità con l'Università della Tuscia è a quello che guardiamo prioritariamente». Ma all'annuncio del rettore rispetto alla disponibilità che sia lo stesso ateneo a metterci le risorse, Nocchi aveva replicato che sì, la possibilità c'è. Ma che è solo una delle tante che potrebbero esserci.

«Siamo più che favorevoli è invece la posizione di Romoli - ad accogliere i ragazzi in uno spazio pubblico che diventi cuore pulsante della cultura per tutta la Tuscia. Altrimenti, quali sono le opzioni di Nocchi? La Provincia non ha risorse proprie. Non vorremmo che l'ex caserma dei vigili facesse la fine di quella dei carabinieri, in via della Pace, o della Prefettura, vendute perdendo così la rendita derivante dagli affitti». Per capire se in via Saffi siano stati avanzati altri progetti, Romoli chiederà che Nocchi riferisca.
 

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