Ex caserma pompieri all'università della Tuscia: «Presentato il progetto operativo»

Ex caserma pompieri all'università della Tuscia: «Presentato il progetto operativo»
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Venerdì 28 Dicembre 2018, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 12:45
Ex caserma dei Vigili del fuoco di via Oslavia: l'Università della Tuscia ha predisposto il progetto di recupero e ristrutturazione del grande immobile (5.016 metri quadrati per una volumetria complessiva di 13.559 metri cubi) che dal 1960 al 12 giugno scorso ha ospitato i pompieri.

L'elaborato, completo di 5 tavole planimetriche con l'indicazione della riorganizzazione degli ambienti, è stato consegnato nei giorni scorsi dal rettore Alessandro Ruggieri al legittimo proprietario: il presidente della Provincia. Obiettivo? «Costituire un grande polo nelle vicinanze del centro della città spiega Ruggieri - con evidenti benefici, non solo per la capacità attrattiva dell'Ateneo, ma anche per l'indotto economico e per la complessiva migliore qualificazione del quartiere».

Le linee-guida progettuali vanno nella direzione di incrementare strategie - e azioni di piena integrazione - con il territorio, prevedendo l'utilizzazione degli spazi in una logica plurifunzionale. Sono contemplati nuove aule e laboratori per accorpare i corsi di laurea umanistici in un'unica postazione, «per evitare lunghi spostamenti da una sede all'altra, con inevitabili disagi». Quindi un incubatore di idee per accelerare i processi di creazione di impresa in ambito umanistico e sociale.

Inoltre sono state ipotizzate attività di supporto socio-assistenziale per l'inclusione di soggetti deboli e diversamente abili. Infine, ma non di importanza, iniziative culturali in condivisione con Provincia e Comune e con gli istituti scolastici superiori. Tra gli interventi di riqualificazione edilizia balza agli occhi l'idea di far svolgere alla torre per le esercitazioni dei pompieri il ruolo di memoria storica, mutandola in struttura di supporto multimediale e di comunicazione, nonché sede di due postazioni per la radio di ateneo, di un ambiente e-learning per didattica da remoto, del laboratorio fotografico con percorsi di esposizione.

Altra proposta dei progettisti: trasferire i laboratori di restauro, oggi operativi nel campus di Riello, nell'edificio del centralino e della palestra. Come si procederà ora? «Ho confermato al presidente Pietro Nocchi sottolinea il magnifico rettore che siamo disponibili, in caso di trasferimento non oneroso, o concessione d'uso a titolo gratuito per un periodo congruo, a intervenire sulla struttura con i necessari lavori di manutenzione e ristrutturazione. Proprio per renderla fruibile per le attività che abbiamo ipotizzato nel progetto».
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