Evasione fiscale, sfruttamento e false pensioni: l'attività di un anno della Finanza nel Viterbese

Evasione fiscale, sfruttamento e false pensioni: l'attività di un anno della Finanza nel Viterbese
di Massimo Luziatelli
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Venerdì 22 Giugno 2018, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 13:46
Le Fiamme Gialle hanno celebrato anche a Viterbo il 244° anno dalla fondazione. I finanzieri hanno ricordato l’anniversario con una cerimonia nella caserma “Tenente Eudo Giulioli” di piazza della Rocca,  sede del comando provinciale, alla presenza del prefetto Giovanni Bruno e delle autorità civili, militari e religiose. Sono stati poi consegnati riconoscimenti ai militari che si sono maggiormente distinti in operazioni di servizio.

Il comandante provinciale, colonnello Giosuè Colella, nel suo discorso ha posto l’accento sull’attuale significato di sicurezza «che oggi comprende tutti quei fenomeni che incidono sulle libertà fondamentali sancite dalla nostra Costituzione. Quali, tra le altre, la libertà negoziale e d’impresa, il corretto funzionamento dei mercati e del risparmio, orientando l’azione della Guardia di Finanza principalmente a contrasto di quelle forme di evasione più sofisticate e pervicaci, che fanno ricorso a pratiche insidiose e raffinate e che generano i fenomeni evasivi e fraudolenti più gravi ed in grado di minare le regole su cui si basa la leale concorrenza». 

Il bilancio operativo eseguito nel 2017 e nei primi 5 mesi del 2018 in ambito provinciale mette a fuoco come, nel settore previdenziale, sia stata accertata una frode per oltre 500mila euro. Nelle prestazioni sociali agevolate sono stati effettuati 61 interventi, di cui 18 risultati irregolari, con l’accertamento di violazioni di carattere penale nei confronti di 4 soggetti che non aveva diritto alle agevolazioni previsti dalla legge. Nell’ambito dei controlli ai ticket sanitari sono stati effettuati 38 interventi, di cui 37 irregolari, con l’accertamento di violazioni di carattere amministrativo e l’accertamento della frode consumata per oltre 48 mila euro.

Tra i servizi di maggior rilievo spiccano le operazioni portate a termine dalla compagnia di Tarquinia, con l’arresto di  4 soggetti, responsabili del reato di caporalato e sfruttamento del lavoro di operai impiegati in una azienda tarquiniese (settore metalmeccanico); e l’accertamento di un’ingente truffa ai danni dell’Inps per oltre 1,2 milioni di euro. Poi dal dipendente nucleo di polizia economico-finanziaria di Viterbo, è arrivato il sequestro della struttura portuale di Marta riguardanti sui lavori di ristrutturazione e ampliamento della diga, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Viterbo, e la denuncia di 8 responsabili per reati ambientali, abuso d’ufficio e falso ideologico.

 
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