Divino Music Festival, fino a domenica a Vignanello connubio tra musica e vino

Divino Music Festival, fino a domenica a Vignanello connubio tra musica e vino
2 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Luglio 2022, 19:17

Bellezza, fascino, relax e divertimento: fino a domenica a Vignanello piazza della Repubblica ospita un connubio di musica e vino. Si tratta di "Divino Music Festival", l'evento in cui ogni serata è caratterizzata da un genere o un gruppo, cui viene abbinato un vino.

Centro ricco di storia che conserva splendidi tesori come la fortezza in pietra grigia con il suo giardino all’italiana realizzato nel 1611 per volontà di Ottavia Orsini, figlia di Giulia Farnese, mentre al settecentesco centro storico si accede attraverso la suggestiva porta del Molesino, edificata nel 1692 dall’architetto romano Mattia de Rossi; meritano sicuramente una visita anche la fontana barocca, gli antichi cunicoli sotterranei chiamati “connutti” e diverse architetture religiose di notevole valore, come la Chiesa Collegiata di Santa Maria della Presentazione, Chiesa di San Giovanni Decollato, quella dedicata ai Santissimi Angeli Custodi e quella di San Sebastiano.

"Divino Music Festival" ha la sua storia: l'evento infatti nasce non solo per far apprezzare Vignanello, ma perchè qui c'è una lunga tradizione che unisce il territorio alla produzione di vino.

Verrà infatti abbinato, ad ogni nota musicale, un bicchiere di vino autoctono, di aziende locali. Tra cui il Greco e il Vignanello doc.

Le prime notizie sulla coltivazione della vite in questo tratto della provincia di Viterbo, risalgono al 766. Da lì in avanti la storia del paese è stata sempre legata a doppio filo alla produzione e al commercio del vino, destinato soprattutto alle famiglie più abbienti Capitale: nel XV secolo, quando il castrum era sotto la dominazione di Beatrice Farnese, il Greco di Julianellum – uno dei vitigni autoctoni recentemente riscoperti - non mancava mai nelle mense dell'aristocrazia ecclesiastica romana.

Vignanello sorge a 347 metri di altezza sulle pendici collinari che dal Monte Cimino scendono verso la valle del Tevere: un terreno di origine vulcanica molto adatto alla coltivazione della vite, al punto che il vino locale ha ottenuto il riconoscimento della indicazione geografica tipica “Colli Cimini” nel 1989 e, tre anni dopo, la denominazione di origine controllata “Vignanello”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA